“Cemento” – mostra fotografica di Pietro Motisi, a cura di Shobha. La mostra rimarrà aperta fino al 31 ottobre presso la Residenza Universitaria “San Saverio” (Palermo - via Giovanni Di Cristina n. 7). Gli orari di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,00 alle ore 19,00; il sabato e la domenica, dalle ore 15,00 alle ore 18,00.
(Photo: courtesy of Pietro Motisi)
(14 ottobre 2012) – Venerdì 12 ottobre, presso la Galleria della Residenza Universitaria San Saverio a Palermo, è stata inaugurata la mostra fotografica “Cemento” di Pietro Motisi, fotografo palermitano laureato in Documentary Photography alla University of Wales Newport (UK), vincitore del premio internazionale “Occhi di scena” per la fotografia teatrale nel 2006 e 2008.
Il percorso fotografico proposto è un susseguirsi di immagini-pietre, scagliate agli occhi del visitatore con acume e precisione: il cemento è il protagonista impietoso, catturato nel suo sproporzionato e scriteriato dilagare sul territorio siciliano. Immagini-pietre perché dure, ma anche perché sorrette da geometriche proporzioni e periodiche eccezioni.
A presentare l’evento voci diverse ma intonate a descrivere il nitore delle immagini di Motisi. Shobha Battaglia, curatrice della mostra, ha sottolineato la forza di queste immagini, che diventano “un pugno allo stomaco” di chi guarda e che restituiscono un’accorata denuncia sociale. Sergio Bonazinga, docente di Etnoantropologia presso l’Università di Palermo, ha aggiunto una testimonianza di amicizia e di lavoro con Motisi: ha infatti ripercorso alcune tappe della ricerca che ha visto l’incrociarsi delle loro strade, rintracciando l’innata esigenza del fotografo palermitano di restituire nei suoi scatti l’interezza del reale nelle sue contraddizioni. Da ultimo è intervenuto Alessandro Musco, docente di Filosofia presso l’Università di Palermo, il quale ha dato fondo alla sua notevole capacità affabulatoria per mostrare quanto sia importante in questa nostra Sicilia la capacità di chi decide di farla vedere ai siciliani nelle sue aberrazioni, nelle distorsioni da essi stessi provocate. Pietro Motisi ha voluto aggiungere un pensiero finale, lasciando al pubblico le parole di Marcel Proust che hanno propiziato il suo ritorno dalla Gran Bretagna: “non cercare nuovi paesaggi, ma guardare gli stessi paesaggi con occhi nuovi”.
Il catalogo della mostra contiene gli scritti del critico cinematografico Goffredo Fofi, del docente di letteratura italiana contemporanea all’Università di Lille Jean-Paul Manganaro e dell’antropologo Matteo Meschiari.