Il progetto di reintroduzione dei grifoni all’interno del Parco dei Nebrodi è considerato da molti specialisti fra i migliori in Europa. Intrapreso nel 1998 ha visto negli anni, grazie al favorevole habitat naturale per lo più ancora integro, un progressivo aumento del numero della specie.
Questi grandi uccelli, organizzati in un’unica colonia, nidificano negli anfratti delle Rocche del Crasto, il massiccio calcareo-dolomitico che sovrasta con le sue pareti a strapiombo il paesino di Alcara li Fusi e la valle del Rosmarino.
A tutt’oggi sono monitorati, dal personale tecnico dell’Ente Parco dei Nebrodi eda un sempre maggior numero di volontari e associazioni ambientaliste, una trentina di nidi in molti dei quali,in questi periodo,è in corso la schiusa delle uova.
In particolare, grazie al una webcam piazzata poco sopra un nido, è possibile osservare in diretta, nel sito internet del Parco dei Nebrodi, le spettacolari immagini della cova da parte della coppia di rapaci.
È infatti da circa 50 giorni che alternativamente “mamma e papà grifone” si danno il cambio nel nido allo scopo di assicurare una presenza costante per mantenere l’uovo (ne viene deposto solo uno)ad una temperatura regolare.
Ai piedi del massiccio, in prossimità dei punti di nidificazione, è presente un’apposita voliera di acclimatamento per i grifoni e un’area di alimentazione complementare ove periodicamente i rapaci consumano i loro pasti.
Il buon inserimento nel territorio del parco di questi maestosi volatili e la costante crescita dei luoghi di nidificazione, richiama ogni anno appassionati di “birdwatching”, di studiosi e di semplici osservatori che, attrezzati di binocolo e macchina fotografica hanno la possibilità di ammirare e riprendere il comportamento della colonia di grifoni durante il volo e l’alimentazione.
Reportage - Il progetto grifone in Sicilia
(ph. Massimo De Maria)