“Con la musica in preghiera”. Così recava il sottotitolo del libretto di sala che ha accompagnato il concerto “Attratti dalla bellezza” che le suore del Bell’Amore hanno offerto ai partecipanti riuniti nella incomparabile bellezza della Cappella Palatina a Palermo per ricordare e celebrare i 25 anni dell’Istituto fondato da sr. Nunziella Scopelliti.
Il concerto è stato innanzitutto un inno alla bellezza, da quella dei mosaici del luogo a quella della musica ascoltata, da quello dei testi a quello dello spettacolo offerto dal volto delle suore, tutti raggianti non per il buon esito dell’iniziativa, ma per la lode a Dio che dall’iniziativa a Lui si innalzava.
Difficile dire quando e come nel corso delle due ore trascorse insieme la musica si sia tramutata in preghiera. L’esperienza di profonda unità era frutto di quanto spiegato all’inizio da suor Antonella e sintetizzata nella parola comunione.
“L’esperienza di questa sera – ha detto dando il benvenuto agli ospiti - vogliamo viverla insieme perché è un’esperienza di comunione. Ma l’esperienza di comunione è proprio un’esperienza di bellezza. Questa serata nasce da questa consapevolezza”
Quindi ha spiegato la genesi dell’iniziativa: “Suor Nunziella - ha proseguito - non conosce la musica, non ha la competenza per scrivere una partitura musicale, ma è una donna che vuole e sa parlare all’umanità di oggi. Quest’anno XXV dalla fondazione dell’Istituto ha sentito fortissimo nel cuore il desiderio di esprimere la spiritualità che la contraddistingue anche con il canto. Ha iniziato così a mettere insieme con la voce e con lo strumento delle note, per esprimere innanzitutto qualcosa che sentiva dentro, ma che non sapeva tradurre con il linguaggio della musica”.
Suor Antonella ha proseguito il racconto delle tappe che hanno portato fino alla esecuzione del concerto. Merito innanzitutto di alcuni significativi incontri fatti da suor Nunziella lungo il suo cammino, primo tra tutti quello col maestro Giuseppe Faranda che, entrando in comunione con lei, ha tirato fuori dalle melodie che aveva sulle labbra una partitura. Poi le partiture scritte dal maestro Faranda sono state affidate ad altri maestri che le hanno adattate come il cuore suggeriva loro. Da qui la collaborazione col maestro Marco Visconti, al quale si devono numerose composizioni eseguite in importanti momenti liturgici diocesani, l’ultimo dei quali la Messa celebrata da papa Francesco a Palermo il 15 settembre scorso. Sono seguite poi le collaborazioni col maestro Gabriele Denaro, e con altri musicisti quali Giuseppe Ruggeri, Salvo Sapienza e Domenico Vecchio. Ed ancora quelle col maestro Aldo Federe e Gemino Calà e per ultima, ma non per importanza, con Suor Rossana Garofalo. Tutti sono stati chiamati prima dell’inizio dello spettacolo, unitamente a Valeria Maddaloni e Daniela Crespo che hanno cantato alcune composizioni, per raccogliere il meritato applauso di ringraziamento. L’ultimo tassello è stato costituito dal Coro “Sancte Joseph” di Bagheria.
La particolarità del concerto era dato dal fatto che quanti si sono via via esibiti hanno accettato di mettersi insieme per la prima volta quella sera, “senza rete” ma in forza del rapporto di comunione che li lega a suor Nunziella.
Suor Antonella ha così concluso: “La musica è bella perché ha qualcosa da dire e chi la canta comunica qualcosa a chi l’ascolta. Il cerchio così si chiude e la comunione è fatta. Senza tutta questa realtà la bellezza sarebbe un desiderio”. Ma quella sera il desiderio è divenuto realtà ed esperienza.