Con l’Open Day a Cinisi si sono concluse le manifestazioni svolte nella Sicilia Occidentale per ricordare i trent’anni del Banco Alimentare

 

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Si sono conclusi con una mattinata di festa a Cinisi le manifestazioni per ricordare i 30 anni dell’attività in Italia del Banco Alimentare della Sicilia Occidentale. L’iniziativa partita il primo giugno proseguirà per alcuni mesi ed ha per titolo: “Compagni di banco”. Dopo l’incontro di giovedì pomeriggio a Cefalù e quello a Trapani il giorno successivo, nel magazzino di Cinisi sabato 8 giugno si è svolto l’OPEN DAY.

Già il primo impatto all’ingresso dava il senso della festa. I tanti scatoli e scatoloni impilati, in attesa di essere consegnati agli enti, erano avvolti in striscioni di carta colorata e inframezzati da palloncini. Un segno di benvenuto per i tanti ospiti, moltissimi in rappresentanza degli enti, tanti delle istituzioni e delle amministrazioni del territorio. I volontari del Banco con la maglietta e il cappellino arancione, davano a tutti il benvenuto invitando a visitare innanzitutto la mostra con i cartelloni che in rapida sequenza raccontano le tappe salienti di questa trentennale storia. C’era gente venuta da Agrigento, Sciacca, Caltanissetta, le città più lontane che si servono del deposito di Cinisi per ritirare gli alimenti da distribuire.

Tra gli ospiti spiccava, anche per la sua naturale altezza, il Direttore Nazionale della Fondazione Giuseppe Parma, reduce da una analoga manifestazione a Udine stanco, ma felice di prendere parte ad una festa che univa idealmente tutta l’Italia. Ha spiegato così la scelta di festeggiare nelle piazze questo compleanno. “Il Banco alimentare è una rete - ha spiegato - e questi trent’anni non sarebbero stati possibili da vivere se non fossimo qui tutti insieme, la Fondazione nazionale e i 21 Banchi regionali distribuiti su tutto il territorio italiano. Se non avessimo pensato ad una festa itinerante, sostituita magari solo da una a Milano, non avremmo potuto incontrare la gente, tanta gente”. Ed in effetti tanta gente è stata incontrata anche nei due incontri di Cefalù e Trapani. “A Cefalù – racconta Gabriella – abbiamo scelto un luogo chiuso quale l’Istituto degli Artigianelli. Sono venuti tanti di quelli che abbiamo invitato ed il luogo è stato molto adatto per il torneo di calcetto che ha coinvolto bambini e genitori e per uno show cooking di "cucina circolare" che è stato offerto dall’EUROFORM, oltre che per le autorità presenti dal Vescovo di Cefalù mons. Giuseppe Marciante al sindaco di Cefalù di Campofelice di Roccella, Michela Taravella e a tanti altri amministratori locali”.

“A Trapani – aggiunge Letizia – abbiamo fatto la manifestazione in piazza, incontrando anche persone non in vitate che erano di passaggio. L’occasione è stata altrettanto importante perché è vero che il Banco è ormai conosciuto in tutta Italia, soprattutto per la Giornata della Colletta Alimentare, ma incontrare e parlare con i volontari e spiegare che la nostra attività non dura solo una volta l’anno e che non si fonda solo sulla generosità di quanti vanno quel sabato a fare la spesa, è stato molto importante”.

Antonio occupa una postazione meno pubblica. Da 18 anni è il responsabile del magazzino. Passa quasi tutte le giornate a caricare i furgoni degli enti che vengono a prelevare la merce. Ma la sua esperienza è la stessa. “Pur incontrando i responsabili degli enti ogni mese – ci racconta – non c’è mai tempo per conoscerli e fare amicizia sul serio. Con queste iniziative finalmente è stato possibile. Adesso conosco di più le loro storie e la condivisione del nostro comune impegno sarà certamente facilitato”. Gli chiedo allora di parlare di qualche storia significativa. Fa fatica a scegliere perché sono tante, ma la più forte è quella che riguarda Mimmo, una persona affidata al Banco dal Tribunale perché doveva scontare un periodo di lavoro sociale.” Quello che ci ha colpito - precisa - non è appena che si è trovato bene tra noi, ma che dopo ha deciso di diventare volontario e di continuare a prestare la sua opera generosamente al deposito di Cinisi”.

Frattanto il magazzino si è riempito di tante persone. La conduzione della mattinata è nelle mani del Presidente Santo Giordano, improvvisatosi per l’occasione presentatore. Si inizia con la estrazione dei biglietti vincenti della lotteria “Una briciola per chi ha fame 2019”, si passa poi alla gara di “Pane cunsatu”. L’arrivo dell’Arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi, consente di radunarsi per ascoltare il suo saluto. Dopo aver ricordato di essere un sostenitore del Banco fin dalla sua nascita perché ha trovato il Banco in ogni città in cui è stato, a Grammichele, a Roma, a Piazza Armerina e ora a Monreale ha richiamato l’attenzione di tutti sull’importanza dei volontari: “Che non prestano appena il proprio tempo, - spiegato - ma ci mettono il cuore, consentendo di fare una esperienza solidale e umana con quanti incontrano, con il loro tempo, la loro professionalità e i loro soldi”. A tal proposito ha raccontato di quanto avviene in una parrocchia della sua Diocesi in cui “prima della distribuzione tutti, volontari e beneficiari, pregano insieme e poi i volontari vengono aiutati da tutti i beneficiari. Vanno via insieme quando il gesto è concluso”. Alla fine tutti insieme con un fragoroso applauso hanno ricordato il compianto Nuccio Milazzo, primo presidente del Banco della Sicilia occidentale scomparso un anno fa e a seguire mons. Pennisi ha impartito la sua benedizione.

Nel frattempo in fondo al deposito si nota una certa animazione e la notizia giunge veloce al microfono: è arrivato fratel Biagio Conte. Biagio e i volontari della Missione di Speranza e Carità sono tra i primi amici e sostenitori dell’esperienza nata a Palermo oltre 20 anni fa. Prima ancora che esistesse un punto di distribuzione a Palermo alcuni "ardimentosi" ogni settimana andavano a Catania per prelevare merce da distribuire e in prima fila c’erano sempre quelli della Missione. “Un saluto prezioso di pace e speranza a voi tutti – ha esordito -. L’occasione odierna è importante per dirvi grazie dal profondo del cuore per quello che fate da tanti anni. Il Banco alimentare alimenta questo momento storico di grande fame, ma anche di fede”. Ha poi fatto un cenno al grande sviluppo economico e tecnologico di questi tempi per concludere che tutto ciò non ha impedito che esistano i poveri. “Allora – ha ripreso – è meglio cominciare dalle cose semplici, dal raccogliere il cibo che andrebbe perduto e donarlo a chi non ne ha a sufficienza”. Ha fatto poi riferimento agli incontri fatti nei mesi in cui è andato in giro con la croce in spalla. “Ho visto – ha raccontato – tanta sofferenza ovunque e la mancanza non solo di cibo, ma anche di lavoro, di salute e di speranza. E questo non solo in Italia, ma anche in Europa. Ecco perché è prezioso quanto fa il Banco Alimentare, perché dona cibo ma anche speranza a quanti rimangono indietro”: Ricordando poi il brano evangelico ha affermato: “Quando Gesù dice che qualunque cosa l’avrete fatto ad uno di loro l’avrete fatta a Me, vuol dire che donando si riceve, chi dona ottiene in cambio”: L’ultimo ringraziamento è per quello che il Banco fa per la Missione: “Noi sappiamo - ha concluso - di poter contare su di voi, soprattutto nei momenti di crisi, come tante volte è accaduto e come speriamo che accada sempre meno. Il Banco è stato tante volte il volto della Provvidenza che ci è venuto incontro, segno che Dio è buono e ama tutti i suoi figli”.

Anche i saluti degli amministratori presenti, il Sindaco di Cinisi, Gianni Palazzolo, l’Assessore, Leonardo Biundo e altri, molti dei quali presenti con moglie e figli per far toccare con mano la concretezza dell’attività del Banco, hanno rimarcato l’insostituibile opera svolta dal Banco.

Si è fatta l’ora di pranzo. La gara di “pane cunzato” si è conclusa. Qualcuno ha vinto, ma hanno vinto tutti i presenti che ne hanno potuto gustare almeno una fetta, insieme alle torte che hanno preso parte alla gara per la migliore che sapesse ricordare il valore di questi trent’anni.

Si è fatta l’una. Ospiti, amici, visitatori, autorità, benefattori sono andati via. Tocca ora ai volontari rimettere tutto in ordine. Lunedì mattina il deposito riapre è ricomincerà la solita vita: bollette di carico e scarico, carichi sui furgoni, scarico dalle pedane, verifica delle quantità. Rimane in tutti non appena un piacevole ricordo ma la consapevolezza di prendere parte ad una storia grande in cui c’è posto per tutti perché Uno per primo li ha chiamati ed ha assegnato a ciascuno la parte giusta nel copione della vita. 

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