Qualche giorno fa, precisamente il 5 ottobre, si è celebrata la Giornata mondiale degli insegnanti. Ci leghiamo idealmente a questa ricorrenza, la cui espressione originale “World Teachers’ Day” si inserisce tra le date significative delle agende pubbliche internazionali dal 1994 su iniziativa dell’Unesco, per approfondire sulle nostre pagine temi e questioni inerenti al mondo della scuola.
Per iniziare questa conversazione, pubblichiamo due lettere scritte da Mons. Michele Pennisi. L’arcivescovo di Monreale le ha indirizzate ai bambini della scuola primaria e agli studenti della scuola secondaria in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico. Abbiamo pensato che le riflessioni da esse poste in risalto siano una traccia significativa per sviluppare un dialogo esteso a interlocutori e aspetti situati nell’orizzonte comune di una conversazione coerente e costruttiva. La scuola e l’emergenza educativa sono, infatti, tra le principali questioni con cui confrontarsi quotidianamente e costituiscono, insieme al lavoro, la coerente premessa del bene pubblico di una società formata da persone libere.
In questo modo intendiamo aprire questo giornale ad argomenti che senz’altro riguardano da vicino le nostre vite. Quanto ruota intorno a persone e fatti di un’aula scolastica compone la trama fitta di urgenze e relazioni tratte dall’esperienza quotidiana. E ciò è vero per tante ragioni. La scuola approfondisce e tramanda da una generazione all’altra le materie della conoscenza e le basi della formazione, cioè rappresenta una dimensione fondamentale dell’esistenza e si configura come una vera e propria costante universale della storia.
Attraverso gli insegnanti e le diverse forme del sapere si mette in moto, fin dalla più giovane età, un percorso pedagogico che resterà per sempre nella vita personale e familiare di ognuno. Percezioni e significati di uno stare al mondo dotato di senso si arricchiscono e definiscono nelle ore trascorse da docenti e studenti nelle aule scolastiche. Qui diventano vita di tutti i giorni i contenuti di una conoscenza chiamata a diventare nuova conoscenza e, così, la premessa necessaria per costruire una società esemplata secondo la misura infinita del desiderio umano di felicità. La scuola è quel luogo dove cultura, opere e civiltà sono percepite, studiate e valorizzate come un bene di tutti a partire dal bene di ognuno. E questo è un punto di giudizio che vale in Sicilia e ovunque.
Ecco perché ne vogliamo parlare.
Lettera di Mons. Michele Pennisi ai bambini della Scuola primaria
Lettera di Mons. Michele Pennisi agli studenti della Scuola media e superiore
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