(7 luglio 2014) – Martedì 8 luglio 2014 al Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas” di Palermo (Piazza Olivella) alle ore 18.30 si inaugura la mostra “Del Museo di Palermo e del suo avvenire”. Il Salinas ricorda SALINAS 1914/2014. La mostra resterà aperta fino al 4 novembre 2014 rappresenta un primo significativo passo verso la riapertura dell’importante istituzione cittadina chiusa al pubblico ormai dal 2011.
All’inaugurazione di martedì 8 luglio interverranno l’Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana prof.ssa Giuseppina Furnari e il Dirigente Generale del Dipartimento Beni Culturali Ing. Salvatore Giglione.
Orari di apertura: da martedì a venerdì dalle ore 9.30 alle ore 19.00; sabato e domenica dalle ore 9.30 alle ore 13.00. Ingresso libero.
Dal comunicato: «L’esposizione, a cura del Direttore del Museo Francesca Spatafora e della responsabile delle collezioni Lucina Gandolfo, sarà allestita nelle quattro sale, appena restaurate, che si distribuiscono intorno all’atrio minore e rappresenta un primo significativo passo verso la riapertura dell’importante istituzione cittadina chiusa al pubblico ormai dal 2011.
Attraverso una serie di documenti e di importanti reperti archeologici, si intende porre l’accento su alcuni aspetti della personalità poliedrica del Salinas, soprattutto sulla vastità dei suoi interessi e sull’ampiezza delle sue vedute, sulla modernità del pensiero e sull’attualità delle sue idee, documentando principalmente l’attività dello studioso nel campo dell’archeologia e della raccolta di materiali e opere dell’antichità.
Per ricordare la sua incessante opera di ricercatore e raccoglitore saranno esposte, oltre ad alcuni dei volumi da lui donati al Museo di Palermo e alle onorificenze raccolte nel corso della sua vita, opere provenienti dai suoi scavi a Selinunte (Metopa con Europa sul toro e cretule), a Palermo (vasi preistorici di Valdesi e Moarda), a Tindari (oreficerie), a Salemi, nella basilica cristiana di San Miceli (oreficerie e altri oggetti dai corredi funerari); ma anche reperti recuperati nel territorio come, ad esempio, le ben note edicole funerarie di Lilibeo o le collane di Campobello di Mazara, parte di un ricco tesoro seppellito, con tutta probabilità, in occasione dello sbarco della flotta araba in Sicilia, avvenuto nell'827 d.C..
L’illustrazione di tale attività sarà affidata soprattutto a immagini d’epoca, per la maggior parte scattate dallo stesso Salinas che fu tra i primi a comprendere l'importanza del mezzo fotografico per la documentazione di reperti e monumenti».