(26 aprile 2013) – A Palermo, presso Palazzo Bonocore (Piazza Pretoria), domenica 28 aprile alle ore 18,00 si terrà una conversazione con Franco Nembrini a partire dal suo libro Di padre in figlio. Conversazioni sul rischio di educare (Edizioni Ares, Milano 2012). L’incontro è organizzato dal Centro Culturale “Il Sentiero” e dall’Associazione “Famiglie per l’Accoglienza”.
Franco Nembrini, Di padre in figlio. Conversazioni sul rischio di educare, Edizioni Ares, Milano 2012, pp. 35-36: «È un lavoro impegnativo quello che ci apprestiamo a fare. Il testo che intendiamo affrontare, Il rischio educativo (Luigi Giussani, Il rischio educativo, Rizzoli, Milano 2005), non è facile. Quella che propongo vuol essere solo una breve presentazione: vorrei lanciare delle suggestioni, fissare alcune parole che mi sembrano decisive e fondamentali per capire come la questione educativa sia proposta da don Giussani. C’è una premessa: per capirlo, soprattutto per entrare nella prima parte dove lui propone le due grandi premesse, c’è bisogno di un atto di umiltà. In un altro testo don Giussani, ricordando un filosofo, dice: «Gli uomini raramente imparano ciò che credono già di sapere» (Id., Il senso religioso, Rizzoli, Milano 1997, p. 130). Perciò, per capire lo sviluppo, le conseguenze, la dinamica di quella che chiamiamo educazione, dobbiamo fare lo sforzo di riguardare le cose dall’inizio. Ci vuole un atto di coraggio, necessario per capire i termini della sfida che il testo presenta, la proposta che ci fa, la radice del problema; perché, come sappiamo, l’educazione è veramente «roba da uomini». L’educazione infatti si identifica con il rapporto tra gli uomini, l’educazione è ciò che fa del rapporto tra uomini un rapporto davvero umano: quel che fa la differenza tra l’uomo e l’animale è proprio l’educazione, cioè l’introduzione alla realtà: l’accompagnamento di un bambino, di un figlio d’uomo, verso il suo destino, verso il reale, verso il significato delle cose. L’educazione è cosa che riguarda tutti gli uomini e tutte le donne. Certo, in particolare è il mestiere dei genitori e, in altro modo, il mestiere dell’insegnante; ma è prima di tutto il mestiere dell’uomo. L’uomo per come è fatto e ha relazione con altri uomini, educa: l’uomo educa sempre. Quello che facciamo in questo incontro è educarci, quando ci vediamo per strada ci educhiamo, quando andiamo al lavoro ci educhiamo ed educhiamo gli altri che ci guardano. Ci vuole questo coraggio, questa lealtà, per provare a guardare le cose nella loro struttura originale. Ho la presunzione dunque di offrire un’introduzione al testo; la densità stessa del quale mi costringe ad andare quasi per titoli: cercherò di fare degli esempi e di commentare alcune pagine, alcuni brani che leggerò, perché ciascuno possa portare a casa alcune idee fondamentali, alcune parole chiave».