«Donne, gioielli e profumi: una lunga storia d’amore», mostra a Lipari

 

donne-gioielli lipari

 

 

 

(13 giugno 2013) – A Lipari, presso il Padiglione classico del Museo Archeologico Luigi Bernabò Brea, dal 22 giugno al 30 settembre resterà aperta al pubblico la mostra “Donne, gioielli e profumi: una lunga storia d’amore. Le collezioni del Museo archeologico di Lipari”.

Inaugurazione il 22 giugno alle ore 10,00 presso la Chiesa Santa Caterina.

 

Intervengono all’inaugurazione:

Maria Clara Martinelli (archeologo Parco Isole Eolie) – Curatore della mostra

Michele Benfari (Dirigente del Museo) – Presentazione dell’evento

Maria Concetta di Natale (Università di Palermo) – “I criteri di museologia per l’oreficeria”

Aurelio Pes (drammaturgo) – “Donne, dandy e profumi”

Umberto Spigo (Direttore del Parco) – “L’iconografia femminile greca”

Madeleine Cavalier (conservatore onorario del Museo)

 

Dalla presentazione della mostra - convegno:

«L’uomo ha sempre cercato, fin dai tempi più remoti, di adornarsi con oggetti la cui rarità o la difficile reperibilità conferivano personalità, importanza e prestigio nell’ambito della comunità. Sembra strano, ma l’uomo probabilmente pensò dapprima ad adornarsi e poi a vestirsi. Nella preistoria, l’attenzione degli ornamenti era rivolta ad oggetti di difficile reperibilità costituiti da conchiglie, denti di animali, le cui origini risalgono a circa 40.000 anni fa. Gli ornamenti spesso conservano un valore di amuleto, per proteggere da malattie e dalle forze del male. Già con la preistoria l’uomo scopre l’oro, che per gli Egizi rappresentava la carne di Amon-Ra, dio del sole. L’oreficeria si raffina nel tempo, con i famosi orafi etruschi e durante l’età ellenistica (III-II a.C.) con la produzione di splendidi gioielli abbelliti da intarsi di pietre dure. La civiltà romana fu invece la prima ad utilizzare l’anello come segno di fidanzamento oltre alle funzioni di sigillo e talismano. Al desiderio di adornarsi con oggetti, nasce anche la cura del corpo, prima con evidenti segnali di distinzione in particolari riti religiosi (olii profumati, terre colorate), poi in età greca si afferma l’arte della cosmesi, la “kommotikè techne”, rivolta soprattutto al mondo femminile come ancora la conosce la donna di oggi. Buona parte di questa storia è rappresentata dai ritrovamenti archeologici e Lipari offre un ricco panorama di manufatti di assoluto prestigio ed importanza. Vengono esposti alcuni dei reperti più raffinati a partire dall’età del Bronzo fino all’età romana».

 

 

(Fonte: Regione Siciliana - Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana - Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana)

 

 

 

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