(10 luglio 2013) – A Palermo, presso l’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza (Via Maqueda n. 172), giovedì 11 luglio alle ore 17,30 si presenterà il libro di Rosa Mingoia e Vincenzo Marrone Rosalia De’ Sinibaldi. Eremita per amore (Edizioni People & Humanities, Palermo 2013). All'incontro interverranno: Prof. Giuseppe Verde (Direttore Dipartimento Scienze Giuridiche, della Società e dello Sport), Prof. Antonio Scaglione (Preside Facoltà di Giurisprudenza), Prof. Leoluca Orlando (Sindaco di Palermo), Don Gaetano Ceravolo (Incaricato per il Santuario di Santa Rosalia sul Monte Pellegrino), Dott. Girolamo Mazzola (Paleografo). Modererà: Dott. Mauro Buscemi (Direttore Edizioni People & Humanities). Saranno presenti gli Autori.
Rosalia De’ Sinibaldi, santa patrona della città di Palermo, è vissuta nel XII secolo. Di nobili origini, Rosalia era stata promessa in sposa dallo zio Ruggero II d’Altavilla al conte Baldovino come ricompensa per avergli salvato la vita in una battuta di caccia. Nel libro di Mingoia e Marrone la storia della santa è raccontata attraverso una forma romanzata in cui ne sono descritti travaglio spirituale e cammino di fede; non sono tralasciati gli stati d’animo dei personaggi che hanno ruotato intorno a lei ostacolando o appoggiando la sua scelta di vita.
Dall’Introduzione: «Innamorarsi di Santa Rosalia? Può accadere. Approfondendo la storia di Rosalia de’ Sinibaldi, si rimane fulminati dal coraggio di questa esile e delicata fanciulla nell’affrontare una vita da eremita. Le storie di donne che hanno rinunciato ad una vita “normale”, per percorrere una strada piena di sofferenza e di dolore sono tante. Rosalia si differenzia per la sua determinazione e la giovanissima età, dodici o tredici anni, quando fugge dalla residenza paterna. Lo sa perfettamente che non tornerà più in quella dimora tanto cara. L’attendono il freddo e la solitudine di un misero anfratto buio. Pochi sono gli amici su cui può contare ma grande è la forza che la sostiene proveniente dalla sua immensa fede verso Dio. Braccata dal padre e dal pretendente, tentata dal maligno, biasimata dai cortigiani, che non capivano le ragioni della sua scelta. Vivere da eremita, morire di freddo e di fame per un dono di amore senza fine».
- Invito.