(19 agosto 2013) – Nei giorni 9, 10 e 11 agosto a Termini Imerese l'associazione culturale “La casa di Stenio” ha curato la visita guidata della “Cammara Picta”, la sala comunale decorata agli inizi del seicento dagli affreschi di La Barbera. Nel sito del comune è disponibile una visita virtuale della camera con possibilità di zoom e foto ad alta definizione. Ad interessare in maniera particolare è la fascia immediatamente sottostante al tetto, raffigurante lo stemma della casa di Spagna ed un insieme di simboli tuttora sottoposti ad un processo di interpretazione.
Il titolo (“Cammara Picta, ovvero: il programma politico per amministrare la città”) è già molto avvincente: Cosimo Serio, architetto e membro dell'associazione, spiega infatti come “la maggioranza dei termitani vede in questo affresco una semplice narrazione della storia di Termini in epoca classica”. Ed in effetti, a livello puramente contenutistico, la Cammara Picta è questo. Nel primo quadro vediamo un episodio prettamente mitologico: Ercole si rifocilla nelle acque termali per cui Termini è famosa.
Dopo di Ercole, la storia di due uomini, Stesicoro e Stenio, attraverso i quali il pittore attraversa la storia, prima greca e poi romana, della città: due uomini di cultura ma soprattutto due uomini contro la falsità ed il potere, sconfitti materialmente, ma la cui figura resta immortalata nell'arte e nell'esemplarità delle loro vite. E se Stesicoro è immortalato nell'atto della “fuga” dal potere, dopo avere preso in giro il grande tiranno Falaride con una favoletta, Stenio è ritratto nell'incrociare orgoglioso lo sguardo con Gneo Pompeo. Passato alla storia come il “paladino della Repubblica”, ma dal torbido passato sillano, era stato mandato dallo stesso dittatore a distruggere Himera, che, su propaganda del poeta, aveva parteggiato per Mario. “Abbiamo scelto questo incrocio di sguardi per la copertina – spiega sempre Serio – per l'intensità dello sguardo e per la gestualità tipicamente siciliana. Sembra dirgli: prenditela con me, è solo colpa mia”.
La comprensione della bellissima “sala del Magistrato” risulterebbe però incompleta senza una contestualizzazione che tenga conto del clima religioso e politico e, in particolare, della committenza. Tra il Cinquecento ed il Seicento l'attivissimo commercio di grano termitano richiama molti mercanti genovesi. Questi, insieme a giuristi ed avvocati molto ricchi, sono la “nuova aristocrazia”, cioè quella borghesia che ha ottenuto, pagando, una propria nobiltà, con tanto di stemma familiare. Gente intraprendente insomma, che non esita a spendere per guadagnare consenso e prestigio. La Cammara Picta è un percorso esemplare, che si apre col buio della grotta di Ercole, evento riguardante Termini ma al contempo metafora del buio da cui bisogna pur partire per costruire. Da quel buio passa per due uomini che hanno desiderato e fatto cose grandi con l'ingegno e la volontà d'animo. Non a caso, i singoli quadri sono intervallati con raffigurazioni di statue di personaggi raffiguranti determinate virtù: oltre alle statue degli stessi Stesicoro e Stenio (rispettivamente “poesia” e “grandezza d'animo”) troviamo il geometra Mamertino, il giurista Lionato e gli atleti Crisone ed Ergotele. “Gli affreschi della Cammara Picta – spiega sempre Serio – sono il manifesto di un progetto politico, la dichiarazione di un ceto dirigente intraprendente di voler governare sulle orme dei grandi uomini”.
Colpisce, infine, il crocifisso al centro della parete in fondo alla sala: costruito in legno e poi affissato, non fa parte del dipinto. Nella decisione confluiscono una molteplicità di fattori: la committenza laica, il soggetto pagano ma, soprattutto, la riforma luterana. Mentre la Chiesa impone la sequela a Cristo tramite volti, punti con un nome ed un cognome, Lutero scardina la presenza del Mistero nella storia dell'uomo e rende Dio un insieme di valori che l'individuo può e deve sì cercare dentro di sé, ma mai fuori di sé. Uomini politici ed artisti, indubbiamente colti, hanno posto il crocifisso in ossequio ad un popolo certamente religioso, che però, probabilmente, lo avrebbe preferito dipinto uomo tra uomini che, seppur pagani, hanno anteposto il Bene Comune a quello personale. E invece… una Croce di legno sulla Cammara Picta.
LUOGHI & STORIE - Cammara Picta aperta a Termini Imerese
(ph. courtesy of Associazione Culturale "La casa di Stenio")
– Sicily Present
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