(7 settembre 2015) – “Un Amore più forte della morte. Tra i cristiani perseguitati e martiri oggi”, questo il titolo dell'incontro che si è tenuto il 4 settembre a Termini Imerese con tre studenti universitari di Bologna che hanno realizzato una raccolta di testimonianze e notizie e che da un paio di mesi girano l'Italia per diffondere i contenuti della loro ricerca e spiegare cosa li ha mossi nell'intraprendere un simile lavoro. Tale incontro è stato promosso dall'associazione centro di solidarietà e cultura “Il Segno” e si è posto come appuntamento finale di una rassegna cinematografica che ha avuto come titolo “L'io rinasce in un incontro”.
Ci si aspettava la visione di una carrellata di immagini e video strappalacrime che avrebbero scosso e colpito la nostra sensibilità ormai atrofizzata di fronte al dolore e alla sofferenza altrui. Invece i tre ragazzi sono stati inaspettatamente essenziali e schematici, ma non per questo meno efficaci, nella loro esposizione dei fatti e delle storie; nessun orpello, nessun fronzolo quindi nel raccontare ciò che accade fuori dal nostro civilissimo continente! Eppure il pubblico, accorso numeroso per assistere all'evento conclusivo di questa fruttuosa rassegna cinematografica, li ha seguiti in religioso silenzio per più di un'ora e mezza.
Ma cosa ha tenuto docile me nell'ascoltarli? E soprattutto, che cosa mi son portata a casa dopo aver conosciuto le storie da loro raccontate? Sicuramente una nuova coscienza nell'accettare e amare le mie quotidiane lotte, le mie baraonde, i miei disagi e drammi personali! Ho visto uomini e donne che Dio sta chiamando al Martirio essere coscienti di stare compiendo una missione: collaborare all'opera redentrice di Dio sulla terra e ciò li ha resi capaci di stare dove sono , senza cedere, amando ogni circostanza che è data loro di vivere.
Quanto ancora dobbiamo imparare da loro, noi poveri cristiani occidentali, imborghesiti dentro le nostre sicurezze.!!! I nostri fratelli cristiani perseguitati stanno avendo paradossalmente dentro il loro calvario la possibilità di stare davanti al loro bene più prezioso, Cristo, e certi di questa compagnia nulla per loro diventa impossibile, tutto per loro si riempie di una illogica speranza… quella illogica Speranza che noi occidentali facciamo fatica ad alimentare dentro le nostre rassicuranti giornate!
Chissà quanto ancora si parlerà di strategie, di soluzioni, di accordi per risolvere l'emergenza immigrazione, l'emergenza Isis. Ma c'è una cosa che sfugge a tutte le previsioni, agli accordi di potere o alle strategie di morte, e quella è sicuramente “l'irriducibile fede del cristiano” che sfugge ad ogni controllo perché reso libero dall'unico incontro , quello con Cristo, capace di dare vera pace e coraggio.
I ragazzi bolognesi con una semplicità ed essenzialità disarmante ci hanno mostrato come sia possibile sempre e dovunque per ogni cristiano vivere ogni circostanza della vita, con la coscienza di appartenere ad un… Amore più forte della morte!