(23 ottobre 2013) – Sipario aperto, muri, fari e quinte a vista e i due nuovi “padroni di casa” seduti sui gradini di legno davanti il palco con le gambe incrociate. Luci sul pubblico e platea numerosa (nonostante l’orario mattutino) di ogni capigliatura o scapigliatura.
Così si trovava martedì 22 ottobre alle 9 del mattino il Teatro Stabile Biondo di Palermo. Si trattava di un primo incontro, voluto dal neodirettore Roberto Alajmo, aperto a tutta la cittadinanza ed in particolar modo agli artisti palermitani. Accanto a lui, seduta anche lei sui gradini, Emma Dante in qualità di “artista residente” e non solo.
Non è stata la prima conferenza stampa dopo l’insediamento, piuttosto un dialogo. Una ferma volontà di incontro ha guidato la mattinata. Uno dei primi interlocutori è stato l’Assessore alla Cultura del Comune di Palermo, Francesco Giambrone, che ha assicurato “gli stanziamenti in aumento” del Comune per il Teatro Biondo e per il Teatro Massimo. L’Assessore ha parlato di un considerevole salto, dai precedenti 30mila euro a oltre 3 milioni di euro per le due realtà teatrali. Inoltre ha puntato l’attenzione anche sul rilancio culturale del Teatro, basato sul “riportare nella loro casa natale gli artisti di Palermo”.
“È saltato un tappo”, dice Alajmo a tal proposito, “ho intenzione di prestare ascolto a tutti e parlare con tutti”. Il neodirettore ha paragonato il teatro Stabile ad un autobus, un servizio di trasporto pubblico, su cui tutti possano salire. E ancora: “In una prima fase la parola d’ordine deve essere ‘sparigliamento’ ”.
In quest’ottica bisogna leggere la presenza in platea di Mimmo Cuticchio, volto noto ai palermitani, ma non allo Stabile: “Negli anni scorsi ho sempre trovato il teatro occupato, quando chiedevo di poter allestire i miei spettacoli”. Lo stesso aggiunge un suggerimento: “Bisogna riaprire la possibilità di incontro tra regista, attori e pubblico a fine spettacolo”.
Il dialogo continua con altri artisti presenti, come Ficarra e Picone, Roberto Andò, Nino Drago, Vincenzo Pirrotta, fino all’annuncio – sollecitato anche dai numerosi interventi in tal senso – dell’apertura di una scuola di teatro dello Stabile di Palermo, al capo della quale vi sarà Emma Dante. L’idea, ha precisato la regista palermitana, è quella di avvalersi del contributo di altri artisti palermitani: si è rinviato allo schema adottato durante un’iniziativa di qualche anno fa in cui erano stati coinvolti Franco Scaldati per la poesia, Mimmo Cuticchio per il cunto orale e Emma Dante per la danza. Più artisti per formare su più piani i giovani.
L’ipotesi è quella di creare un punto d’attrazione sia per i giovani artisti palermitani, che per chiunque altro voglia venire a studiare a Palermo. “Una scuola che possa portare giovani attori da tutta Italia e che non costringa alla partenza i nostri bravi giovani” ha affermato la Dante.
Ma anche per “ricostruire - come ha detto il regista teatrale Gigi Borruso, intervenuto durante la mattinata - il legame tra le nuove e le precedenti generazioni di teatranti palermitani”.
Infine, l’obiettivo del duo Alajmo-Dante è quello di riportare i palermitani al Biondo. È a questo proposito che la Dante ha lanciato la possibilità delle “Prove Aperte”, per non perdere tutto ciò che di nuovo accade nelle prove (come imprevisti e improvvisazioni che vengono poi persi durante lo spettacolo), nonché per educare il pubblico alla dimensione teatrale. Si tratta di un’esperienza che la regista palermitana ha già collaudato al Teatro Palladium di Roma.
Nella stessa direzione si può leggere il favore manifestato da Alajmo rispetto alla opportunità di offrire prezzi accessibili al pubblico, si è parlato di prezzi “concorrenziali al cinema”.
Alcuni buoni presupposti per questa nuova avventura sono emersi.
La città di Palermo aspetta di assistere agli spettacoli per poter dare un giudizio completo.