«Le Donne della Primavera», Palermo ricorda Alessandra Siragusa e Rosalia Prezzemolo

 

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(22 marzo 2014) – Il mese di marzo è indubbiamente legato all’universo femminile e numerose sono le manifestazioni, le mostre ed i convegni nei quali sono le donne ad essere al centro del dibattito sociale. “Il nuovo protagonismo delle donne è sospinto dall'onda lunga del Sessantotto e dalle campagne per i diritti civili, ma anche dal Concilio Vaticano II e dalle mobilitazioni antimafia con le armi nonviolente del digiuno, dei lenzuoli alle finestre e delle catene umane”: così la giornalista Alessandra Turrisi ha introdotto l’incontro «Le Donne della Primavera» tenutosi lunedì 17 marzo presso la Libreria Paoline.

Ecco il racconto della serata.

Dà il benvenuto Suor Fernanda Di Monte, responsabile eventi della libreria, la quale salutando il pubblico introduce il tema della serata: l’attivismo femminile come valore insostituibile della partecipazione politica e della vita sociale; tale valore è sempre stato posto al centro dell’attenzione delle suore paoline, basti pensare, ricorda Suor Fernanda, che già nel 1918 Don Giacomo Alberione, fondatore dell’ordine, ne parlò in maniera approfondita nel libro Sulle donne associate allo zelo sacerdotale.

La serata è dedicata al ricordo di due grandi donne siciliane scomparse, due veri e propri simboli di politica attiva e della cultura del coinvolgimento, Alessandra Siragusa e Rosalia Prezzemolo, due donne molto diverse tra loro ma entrambe figlie e madri della cosiddetta “Primavera di Palermo”; assessore alla pubblica istruzione del Comune di Palermo la prima, fondatrice del movimento “Città per l’uomo” la seconda. Oggi, purtroppo, sembra che l’attenzione verso l’impegno civile delle donne si fermi su aridi calcoli statistici o al dibattito politico sulle quote rosa ma è necessario andare oltre, impegnandosi seriamente affinché la “nascita al cielo” di Alessandra e Rosalia possa costituire una concreta speranza di inizio di un nuovo futuro fatto di attenzione, collaborazione e di azione.

L’incontro ha inizio con la presentazione di Pino Toro, presidente dell’AIL, Associazione Italiana contro le Leucemie, che quotidianamente si impegna nel difficile compito di offrire una “buona sanità”, fornendo assistenza domiciliare per i pazienti, servizi navetta e soprattutto consulenza psicologica e sociosanitaria, affrontando queste difficili realtà con grande spirito umanitario; il presidente Toro ringrazia per la loro presenza in sala i genitori di Alessandra Siragusa, conosciuti nei difficili momenti della malattia della figlia.

Il percorso di rinascita inizia simbolicamente il 6 gennaio del 1980, data dell’uccisione di Piersanti Mattarella, presidente della Regione Siciliana freddato da un killer di Cosa Nostra; è da quel momento che a Palermo viene attribuita la connotazione di “capitale della mafia”, definizione scomoda e difficile da cancellare ancora oggi. Come segno di riscatto nei primi anni ’80 si assiste all’ irruzione di nuovi protagonisti che marciano verso i partiti allora dominanti, sono gli anni in cui un fenomeno nuovo, l’associazionismo attivo, occupa le stanze del potere; uno dei teatri di questo nuovo fermento intellettuale è stata l’ Aula Rostagno, sita al piano terra del Palazzo delle Aquile che da inaccessibile sede del potere cittadino è diventata luogo di innumerevoli dibattiti volti al reindirizzamento dei bilanci comunali verso una nuova progettualità cittadina. Si ricercano spazi inesplorati per una nuova forma di democrazia partecipata che mira a cambiare il volto della spesa comunale, proprio mentre si regolavano i conti tra Stato e mafia.

Seguono i ricordi di Donatella Natoli, responsabile della biblioteca “Le Balate”, la cui figlia era compagna di scuola della Siragusa, e che di Alessandra conserva un ricordo di una persona attenta e dedita ad uno studio continuo effettuato prima di ogni attività sociale e politica: “Alessandra raccoglieva nuove conoscenze per fare una nuova politica per la realizzazione del suo progetto di partecipazione e di educazione globale”.

Giovanna Gioia, ex insegnante di lettere e volontaria presso le carceri, dà una testimonianza di quegli anni ricordando Rosalia Prezzemolo e la spontaneità e la dolcezza con cui, nella comunità di Capodarco, assisteva i malati di handicap. Il Concilio Vaticano II ha concesso una notevole apertura nelle prassi ecclesiali e molti di tali principi furono messi in pratica nell’ideologia di “Città per l’uomo” dando vita a un’inedita collaborazione fra associazioni e movimenti “senza steccati legati a rigide ideologie politiche”.

Rosanna Pirajno, Presidente della Fondazione Salvare Palermo, vede l’operato della Siragusa come la necessaria risposta ad un’esigenza di quegli anni ossia la mancanza di partecipazione e di coinvolgimento “dal basso”; la soluzione non poteva che essere quella di intervenire sui giovani, investendo sulla qualità della scuola, accessibile a tutti i bambini e ai ragazzi della città.

Milena Gentile è presidente di Emily, associazione che si occupa dal 2000 dei diritti delle donne e presieduta da Alessandra Siragusa fino al 28 dicembre 2013, data della sua scomparsa. La Gentile ricorda chi l’ha preceduta come colei che è riuscita ad accedere ai palazzi della politica partendo dal basso applicando per la prima volta un’opera di devoluzione dal comune verso i quartieri, avvicinando così i luoghi della sfera politica al territorio. Applica tale forma di decentramento facendo una rivoluzione autentica, non teorica ma concreta, identificando la conoscenza come valore del territorio e la scuola come centro civico dove attirare sia i bambini che i genitori, “ecco che l’agire politico si intreccia con il volontariato”.

Mila Spicola, dirigente politica ed insegnante in contesti sociali palermitani molto difficili, ricordando Alessandra e Rosalia afferma che “a confronto noi non siamo che dei nani sulle spalle di questi giganti”; continua Spicola: “abbiamo il dovere di continuare la loro opera, senza rassegnazione dovuta alle sconfitte ma con progettualità, per rispondere alle esigenze del presente e per guardare al futuro della nostra società”.

Il testamento sociale e politico di Alessandra Siragusa e di Rosalia Prezzemolo è quello dell’azione e della condivisione senza attardarsi ai tatticismi e agli intellettualismi ma badando al concreto della realtà che ci circonda. “Futuro” quindi è il concetto chiave protagonista del nostro passato e del nostro presente, l’unico su cui investire per le nuove generazioni di giovani che saranno parte attiva della vita politica; come diceva Sandro Pertini: “ai ragazzi non servono sermoni, ma esempi da seguire”. Chiude la serata lo scrittore Fabrizio Lentini autore del libro La primavera breve, pubblicato dalle Edizioni Paoline nel 2011.

 


 

CONVERSAZIONI - "Le Donne della Primavera"

Palermo ricorda Alessandra Siragusa e Rosalia Prezzemolo

 

(ph. Carlo Guidotti)

– SicilyPresent.it


 

 

 

 

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