(16 gennaio 2014) – Vent’anni e non li dimostra. Si potrebbe tranquillamente dire così dell’esperienza del “Coro Gospel Project” di Palermo che con una cena tra amici e simpatizzanti ha festeggiato i vent’anni di attività.
“Una bella serata - ha commentato a conclusione il direttore Pietro Marchese - che è servita non solo per ricordare, ma anche per ringraziare delle tante belle esperienze che abbiamo vissuto in questi anni, e delle tante persone che in vario modo ci sono state vicine e ci hanno aiutato”.
Infatti, è nato tutto in modo alquanto casuale proprio dall’amicizia tra alcuni giovani che oltre 20 anni fa svolgevano esperienze itineranti interconfessionali attraverso la lettura e il canto in varie comunità della città. Da questo primitivo nucleo nacque il desiderio di passare ad una attività canora più specifica come quella del Gospel, che in quegli anni era quasi del tutto sconosciuta anche a Palermo.
“Nel dicembre del 1994 - racconta Marchese - ci siamo dati l’attuale struttura e dicitura di Coro Gospel Project. In questi anni abbiamo avuto coristi provenienti da diverse parti del mondo: Costa d'Avorio, Capo Verde, Isole Mauritius, Stati Uniti, Francia, Germania, Ghana, Danimarca e Austria ed essendo fin dall’inizio interconfessionale vi prendono parte esponenti di varie confessioni religiose: cristiana cattolica, luterana, evangelica,valdese”.
Oggi il coro è formato da 42 elementi di cui 27 solisti con un repertorio di Gospel e Spiritual tradizionali e moderni.
“Attraverso il canto - prosegue - intendiamo testimoniare e diffondere la buona novella, cioè il Vangelo (Gospel) con uno spirito particolare: quello mediterraneo. Abbiamo deciso all’inizio, e ne siamo ancora più consapevoli oggi, di muoverci in un ambito non remunerativo, ma di volontariato e servizio ecclesiale. Per questo motivo non solo non svolgiamo recite a pagamento, ma anzi attraverso queste compiamo attività di beneficenza, quando ci capita di incontrare situazioni di particolare disagio o bisogno. Così è accaduto ad esempio a Palermo con alcuni concerti svolti a favore del reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale dei bambini, oppure dell’Aslti, una associazione che si interessa di distrofia muscolare, oppure ancora quelli a favore di alcune missioni presenti in africa”.
Ed in effetti i partecipanti vengono da un intenso programma di manifestazioni che si è protratto fin oltre l’Epifania, con lusinghieri successi.
Gli chiediamo di dirci come si entra a far parte del coro. “In modo semplice e spontaneo - ci risponde -. Ciò che conta di più è il passa parola e il desiderio di partecipare della nostra avventura. Chiediamo solo di fare un provino e poi il resto lo fa il cuore di ciascuno”.
Dove vi riunite? “Siamo ormai ospiti da tanti anni della parrocchia di sant’Ernesto che ci mette a disposizione dei locali la domenica sera. Questo è il nostro modo di concludere la settimana, o se preferite di iniziarla”.
Qual è la vostra particolare caratteristica? “Ciò che ci contraddistingue e che ci continua a sostenere con la stessa passione dell’inizio - spiega - è l’amicizia tra noi e la coscienza di fare tutto ciò non per noi ma per gli altri, e anche per un Altro. È Lui che ci ha fatto incontrare e ci ha messo insieme ed è per questo che i nostri canti sono un ringraziamento per la nostra vita e per quella che abbiamo conosciuto attraverso tanti altri”.
CONVERSAZIONI - Il Coro Gospel Project festeggia vent'anni di attività. Conversazione con Pietro Marchese
(ph. fi)
– Sicily Present