«Domani è un altro giorno». Riletture per l'oggi

 


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«Sicily Present» è una testata online che nasce per divulgare notizie e approfondimenti riguardanti l'attualità, la cultura e la società siciliana. Non si vuole descrivere il suo vasto patrimonio culturale, paesaggistico e storico in modo meramente estetico e/o esclusivamente narrativo. Questo giornale intende raccontare l'esperienza quotidiana delle persone e le opere da loro realizzate per rinnovare le forme del bene comune e della bellezza nella vita di questa terra. Ecco perché «Sicily Present» si forma intorno all'idea che ne è motto e sottotitolo: «People and Experiences for the Common Good». I contenuti di questa ricerca sono raccontati nelle news e nelle rubriche; l'editoriale ne offre un profilo d'insieme e propone tracce per riflettere su circostanze ed eventi posti nello spazio dinamico dell'attualità e della società.  – Sicily Present

Ogni lunedì online su sicilypresent.it il nuovo editoriale della settimana



 

mb(7 maggio 2012) - Il titolo dell’editoriale è una citazione celebre e mai così opportuna da ricordare in questo periodo; va scritta dunque tra virgolette e motivata con cura per non farne esercizio retorico vano. Tutti ne ricordano la fonte più nota, cioè la scena melodrammatica in cui si racchiude e conclude il romanzo (e film epocale) Via col vento attraverso il dialogo tra Rossella O’Hara e Rhett Butler: «Dopotutto, domani è un altro giorno». Ma queste parole sono state richiamate molte altre volte nel corso del Novecento e con accentuazioni differenti: nel 1951 Léonide Moguy ne fa il titolo di un film; nel 1997 Enrico Ruggeri le riprende per un proprio album e, in precedenza, Ornella Vanoni le ha rese melodia purissima in una canzone densa di ricordi e suggestioni. Se si volesse proseguire con altre annotazioni, non mancherebbero titoli ulteriori che recano queste parole nelle molteplici versioni delle arti e dello spettacolo. Anche Bianca e Bernie, nelle loro avventure in forma di cartoon prodotto dalla Walt Disney, in una circostanza si fanno forza l’una con l’altro dicendosi che «domani è un altro giorno. Tutto cambierà, tutto ci sorriderà». Questa è una frase dai toni semplici e forti a un tempo, che nel Novecento è facile dire, rammentare, riverire.

Qualcosa è accaduto, se in questo decennio del XXI secolo essa è stata espunta dalle certezze che danno struttura alla vita e dai dialoghi personali e pubblici che riassumono il comune sentire di un popolo. Si diffondono malinconie, malumori e tristezze che non possono lasciare tranquillo nessuno. E ciò ha particolare rilevanza in Sicilia, terra bellissima segnata in modo indelebile dalla natura e dalla storia, dove il sole sorge e tramonta poggiandosi su panorami deliziosi. Le cronache che segnano le giornate recenti meritano approfondimenti specifici e visioni d’insieme perché il grande tema odierno che si circoscrive con il termine “crisi” metta al centro dell’attenzione la persona. Crisi e progresso hanno (soprattutto) a che fare con il cuore dell’uomo, cioè con i suoi ideali e con quanto muove le sue energie nel moto quotidiano. Ecco perché la speranza non si comunica in dottrine dalle forme cristallizzate, ma prospera in luoghi e momenti di amicizia e condivisione.

L’ultima stagione post-bellica novecentesca è stata caratterizzata da un’intensa fase di crescita che ha esteso a tutti i beni primari con cui la vita si sostiene; letteralmente, e in poche parole, si può dire che nel corso di anni difficili il pane è via via entrato nelle case delle famiglie italiane e siciliane. Gli aneddoti che ogni settimana “Sicily Present” propone per il tramite eccellente di Filippo La Porta sono il nostro modo narrativo per ricordare il patrimonio di umanità con il quale, qui come altrove, sono stati affrontati e superati tempi durissimi. I paragoni tra le epoche della storia non sono mai facili, rischiano il cedimento verso l’errore definito da Giambattista Vico con il termine “anacronismo” e lasciano sovente a margine aspetti invece determinanti. Oggi, però, la memoria storica torna utile per guardare alle pur straordinarie difficoltà attuali con una speranza piena di ragioni e di vita. Il domani si costruisce, giorno per giorno, attraverso il lavoro di un’umanità che onora il passato, rispetta le cose belle e desidera il bene.



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