«Sicily Present» è una testata online che nasce per divulgare notizie e approfondimenti riguardanti l'attualità, la cultura e la società siciliana. Non si vuole descrivere il suo vasto patrimonio culturale, paesaggistico e storico in modo meramente estetico e/o esclusivamente narrativo. Questo giornale intende raccontare l'esperienza quotidiana delle persone e le opere da loro realizzate per rinnovare le forme del bene comune e della bellezza nella vita di questa terra. Ecco perché «Sicily Present» si forma intorno all'idea che ne è motto e sottotitolo: «People and Experiences for the Common Good». I contenuti di questa ricerca sono raccontati nelle news e nelle rubriche; l'editoriale ne offre un profilo d'insieme e propone tracce per riflettere su circostanze ed eventi posti nello spazio dinamico dell'attualità e della società. – Sicily Present
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(13 novembre 2012) – Giorgio Gaber è nato a Milano ed ha svolto un’intensa attività musicale mettendo in scena performance teatrali lungo tutta la seconda metà del Novecento. Le sue canzoni esprimono idee e temi che tengono insieme le questioni civili e politiche degli italiani del nord e del sud. Il Signor G è noto per aver fatto della libertà e del paradosso le linee portanti della propria dimensione artistica; in molti suoi testi si trovano argomenti intrecciati alle vicende politiche del tempo di cui denunciano le molte forme di malcostume e degenerazione partitocratica. In questo senso sono interessanti, tra le altre, le canzoni: Il voto, Destra-Sinistra, Le elezioni, La democrazia, La libertà. Ed è proprio da quest’ultima che è tratta la frase che dà titolo e traccia all’editoriale. Nel precedente, infatti, si trova il riferimento a Gaber e al tema: l’astensionismo esteso della recente tornata elettorale siciliana. La questione è complessa ma offre appigli per poterne parlare con una certa chiarezza e mettendo nel conto spunti tratti dalla stringente attualità. Posta sul piano politologico e trasposta qui nella fattispecie di sintesi essa pone in evidenza il dato relativo alla progressione costante del non-voto nazionale a partire dagli anni Settanta dello scorso secolo e il fatto che la percentuale più alta di astensione si è registrata nelle regioni meridionali, e ciò anche per effetto del fenomeno migratorio. Le cause principali sono state attribuite alla questione morale e alla prevalenza di un impegno politico concepito e praticato senza il rigore netto del servizio al bene comune.
Molti volumi di una bibliografia ormai amplissima affrontano la questione cogliendone le sfumature sociologiche e politologiche. A Gaber, autore e artista dall’ispirazione pungente, dobbiamo riconoscere il merito d’avere descritto la portata storica della mancata affluenza alle urne con spunti polemici affilati, mai banali e fuori da ogni luogo comune. Il monologo Il voto si dipana tra ironia e serietà e nel passaggio conclusivo presenta questa sottolineatura accorata: «Non è mica facile non andare a votare; soprattutto non è bello farlo a cuor leggero e addirittura farsene un vanto. C’è dentro il disagio di non appartenere più a niente, di essere diventati totalmente impotenti, c’è dentro il dolore di essere diventati così poveri di ideali, senza più uno slancio, un sogno, una proposta, una fede. È come una specie di resa». Questo monologo si conclude con un’affermazione netta e senza sfumature o possibilità di fraintendimenti. Ogni momento manifesta la sostanziale politicità della vita umana. Ecco perché è un «dovere», come dice Gaber a margine di questo monologo, vivere da uomini liberi e ragionevoli che dentro una trama di relazioni costruiscono altra vita e civiltà.
L’attualità politica siciliana, in questi giorni, ruota intorno alla formazione del nuovo governo presieduto da Rosario Crocetta e ai nomi che andranno a guidare gli assessorati regionali. Al Turismo e Spettacolo, come è ormai certo, andrà un’artista di assoluto rilievo internazionale: Franco Battiato. Ebbene, va ricordato che il cantautore di Riposto è stato legato a Gaber da profonda amicizia, che rimonta fino agli esordi della carriera vissuti proprio a Milano. Battiato, nel corso dell’edizione 2010 del Festival Gaber, ha reso un omaggio al Signor G interpretandone La parola io, cioè una canzone che denuncia le vanità e gli egotismi dell’umano e che è contenuta nel triplo cd in uscita oggi, il cui titolo è Per Gaber... io ci sono. Il brano di Gaber, visto in controluce, ci segnala l’urgenza di andare oltre i narcisismi e le solitudini per mettere in relazione positiva l’energia insopprimibile dell’io. Tutto questo ha a che fare con la naturale socievolezza e politicità della persona, con l’importanza del voto e il valore degli eletti, con la speranza di un bene grande per i siciliani e per tutti. Ed è un discorso che conduce alle parole dette da Gaber: «Libertà è partecipazione».