Ogni settimana online su sicilypresent.it il nuovo editoriale
(31 gennaio 2013) – Domenica scorsa, 27 gennaio, abbiamo ricordato la Giornata Internazionale della Memoria attraverso un articolo di Michelangelo Ingrassia sulla storia di Calogero Marrone, un siciliano di Favara morto nel campo di concentramento di Dachau per aver salvato centinaia di ebrei a Varese, dove era a capo dell’Ufficio Anagrafe ( La lista di Calogero Marrone ). La sua vita rimarrà nei secoli a illuminare le vie degli uomini, a documentare con l’esempio che l’oscurità terribile e mostruosa non può prevalere e che l’ultima parola sulla storia nasce da persone la cui apertura del cuore genera un bene grande quanto l’orizzonte senza fine del mondo. Nella storia di Calogero Marrone si trovano verità che superano i confini della geografia e si riverberano lungo la linea del tempo. Ecco perché ne abbiamo fatto ragguardevole occasione per aprire una nuova rubrica, “Prima pagina”, in cui racconteremo l’attualità culturale e civile siciliana sotto molteplici dimensioni e prospettive. Ed è una scelta editoriale che muove, ancora una volta di più, verso la realtà viva delle opere, cioè dove si possono incontrare persone e fare esperienze che promuovono cultura, economia, civiltà.
Va da sé che in Sicilia, come nel resto della Penisola, i prossimi 30 giorni registreranno una forte accentuazione di discorsi d’ordine politico situati dentro le fattispecie della cronaca e dei commenti relativi alla tornata elettorale del 24-25 febbraio. Argomenti e questioni da dibattere non mancano; ogni nuovo giorno propone spunti ulteriori che si aggiungono ai precedenti tratteggiando uno scenario contraddistinto da complessità e polemiche. Le discussioni libere e aperte sono tipiche di una democrazia matura in cui gli interlocutori dialogano per portare le proprie ragioni da offrire al giudizio reciproco. Il tema contiene aspetti storici e politici di rilievo assoluto. Infatti, le libertà di opinione e di stampa sono principi che hanno consentito l’evoluzione coerente del costituzionalismo e della democrazia parlamentare rappresentativa. E non è mai vano ribadire che la libertà e la democrazia hanno il loro costo d’esercizio nel valore della vita umana.
Anche oggi, durante lo svolgimento della campagna elettorale, è opportuno che il centro dei discorsi rimanga saldo sulla stringente concretezza di opere e proposte che generano cultura e bene comune. Noi proseguiremo il nostro percorso editoriale tra le esperienze dei siciliani che esprimono questa tensione ideale e racconteremo di fatti e persone che illustrano le bellezze d’arte e natura della Sicilia. Tutto questo ha a che fare direttamente con la democrazia, perché rende vivi i contenuti che la parola richiama già dalle origini. La parola democrazia nasce nella Grecia antica come proiezione di aspirazioni ed esperienze legate al territorio; lo segnalano le riforme pensate da Solone e Clistene per migliorare qualità e organizzazione della politica ateniese. Nel corso dei secoli si diffonderanno criteri e modalità con cui la partecipazione dei cittadini alla vita della comunità sarà sempre più precisa pure sul piano dei diritti politici. Si tratta di un tragitto mai compiuto una volta per tutte e sul quale alta deve essere la vigilanza perché non se ne smarriscano le ragioni. Alle radici della democrazia si trovano premesse che raccontano di un impegno finalizzato al bene comune. Ed è un percorso che giunge fino ai nostri giorni, si intreccia con le mille bellezze e opere che la cultura genera e convoca ognuno a questa stessa scelta di civiltà.