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(9 febbraio 2013) – La sagra del mandorlo in fiore va in scena ad Agrigento quando arriva la prima settimana di febbraio; sono ormai sessantotto le edizioni che sommano diverse tipologie di appuntamenti e festival finalizzati alla valorizzazione del folklore internazionale e regionale (1-10 febbraio 2013). Ed è una tradizione che ha attraversato i decenni legandosi anche al ruolo decisivo delle giovani generazioni. Quest’anno, infatti, è giunto alla tredicesima edizione il festival internazionale “I bambini del mondo”. Va da sé che l’evento agrigentino assume nell’insieme un altissimo rilievo culturale e civile per il valore che vi hanno la pace e l’incontro tra i popoli; queste due dimensioni riconducono a unità d’intenti significati e momenti proposti dalla sagra del mandorlo in fiore. Eccone, in sintesi, le ragioni.
Intanto, il mandorlo in fiore è esso stesso una metafora che raccoglie ed esprime sotto molteplici aspetti la speranza di un nuovo inizio di bene, di una vita che riprende il cammino nell’orizzonte di una genesi di bellezza che si rinnova. Nel rifiorire dei mandorli si percepisce distintamente quest’essenziale principio della rinascita. La natura, che è una forma originale dell’educazione alla vita, ce lo ripropone quando l’inverno non è ancora finito e la primavera vive nel ricordo e nell’attesa. Non è questione di poco conto, soprattutto in questi tempi difficili, perché ci conduce direttamente al senso vero delle cose e ci ricorda che giudizi e valori sono chiamati a passare al vaglio dell’esperienza per rinnovarsi e ritrovare la forza per ricostruire la storia di ogni giorno. E non è aspetto secondario, inoltre, il fatto che nel palcoscenico della natura evocato dal mandorlo in fiore si uniscono uomini e popoli nel segno della pace. Anche questo punto merita attenzione.
La città di Agrigento e la valle dei templi diventano un luogo aperto all’incontro tra persone giunte da tutti i continenti del mondo. L’accensione del tripode dell’amicizia al tempio della Concordia e la fiaccolata tra vie e piazze ne sono momenti suggestivi. Quest’anno, precisamente il 7 febbraio, sono stati piantumati cento mandorli nei terreni della valle dei templi. L’importanza simbolica di tali eventi non può sfuggire, perché ci dice inequivocabilmente che l’alleanza nel tempo tra gli uomini di buona volontà vive nella dimensione di gesti e contesti concreti, precisi, pubblici. Esibizioni e sfilate dei gruppi folkloristici fanno parte di queste dinamiche di condivisione. Le bandiere portate tra la gente affermano nomi e identità delle nazioni, ma non ne sono motivo di divisione e sono sventolate per il bene della pace. Ad Agrigento, durante i giorni della sagra dedicata al mandorlo in fiore, la natura e l’ideale si rendono esperienza che costruisce una nuova pagina di storia, anche quando l’inverno non è ancora finito e la primavera vive un anticipo nella bellezza di un mandorlo che rifiorisce un’altra volta.