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Presentazione del volume venerdì 21 febbraio 2014 alle ore 17,30 a Palermo presso il Caffè Letterario Antudo ( scheda evento )
(16 aprile 2013) – A Ribera, presso la sala conferenze del Circolo “Buoni Amici”, sabato 13 aprile è stato presentato il libro di Giorgio Scichilone Francesco Crispi (Flaccovio, Palermo 2012); insieme all’autore ne hanno parlato Domenico Pennica, presidente del Circolo fondato nel 1844 dalla lunga e prestigiosa tradizione che ha ospitato l’incontro, e dopo il saluto di Carmelo Pace, il sindaco della città nota nel mondo per le arance, chi scrive ne ha tratteggiato i temi e problemi storici e sociali che la figura del politico riberese suscita da sempre sul piano storiografico e politico ( locandina ). Quella di Scichilone è la biografia di un siciliano ricordato, oltreché per la complessità e contraddittoria delle scelte, anche per essere stato il primo presidente del consiglio meridionale dell’Italia unita. Si tratta di un libro che presenta i risultati di una ricerca approfondita, documentata e raccontata con un piglio chiaro e suggestivo che è capace di aprire un vero e proprio dialogo con il lettore. Accanto alle tante vicende personali e pubbliche del politico siciliano compaiono, tra i capitoli del volume, persone e personaggi che in vario modo e con differente rilievo hanno esercitato un ruolo nell’unificazione italiana.
Fatti e questioni che hanno caratterizzato la storia d’Italia nella seconda metà dell’Ottocento rivivono in questa biografia crispina; ma lungo la linea del tempo che accompagna la parabola dello statista riberese troviamo contestualizzati i principali passaggi diplomatici della storia europea del periodo: slanci repubblicani di libertà e indipendenza insieme a rapporti di forza improntati alla politica di potenza e all’imperialismo ne sono il sottofondo. Se ne può parlare, richiamando una considerazione di Giuseppe Mazzini, come del passaggio dall’ideale della nazione libera alla degenerazione del nazionalismo aggressivo. La vita di Crispi fa parte della storia difficile di questo tempo e vi incide da protagonista, segnandola per sempre di quei chiaroscuri che la rendono sotto molti profili unica e imparagonabile nel bene e nel male delle decisioni politiche. E la sua avventurosa esistenza nel saggio di Scichilone emerge a tutto tondo attraverso lo scrupoloso richiamo di fonti e documenti studiati per situare ogni passaggio nel campo del giudizio storico.
1864: questa data caratterizza la parabola politica crispina e ne complica la valutazione rispetto alle scelte precedenti e successive. È il momento della clamorosa rottura con Mazzini, che si rende palese per il tramite delle note parole del siciliano: «la monarchia ci unisce, la repubblica ci dividerebbe». Prima c’è il Crispi repubblicano, democratico, mazziniano e antimonarchico che organizza, partecipa e rende possibile la spedizione dei Mille; dopo c’è un altro Crispi, quello che governa più volte l’Italia sotto casa Savoia e lo fa con accenti autoritari, conservatori, decisionisti.
Ci sono due fasi nella sua vita pubblica e appartengono a un uomo partito giovanissimo dalla città natale; qui lascia gli affetti familiari e la casa del padre Tommaso; per contribuire all’indipendenza d’Italia si mette in viaggio. Da Ribera parte alla volta di Palermo, si stabilisce a Napoli e poi nelle città europee in cui lo conducono le molte peripezie di un’esistenza vissuta da patriota e senza risparmiare a lui e alla sua famiglia i sacrifici di questa condizione. A Roma lo porta la conquista del potere, che amministra da uomo delle istituzioni ed esercita da primo ministro quando è già avanti negli anni. La storia di Crispi è la storia dell’Italia. Ed è una storia distesa lungo la linea del tempo che inizia dalle aspirazioni risorgimentali e repubblicane fallite nel ‘48 scoppiato il 12 gennaio a Palermo, dove la primavera dei popoli germina senza fiorire con il tricolore verde-bianco-rosso. Eppure, la sua parabola finisce con un’azione di governo improntata alla politica di potenza che nel 1896 porta alla gravissima sconfitta di Adua. Pochi anni prima, nel 1894, il politico siciliano non risparmia l’esercito per stroncare il movimento dei fasci dei lavoratori nella sua stessa terra. Altri provvedimenti liberticidi ne segneranno per sempre il curriculum consegnandolo con luci e ombre alla memoria di tutti. Allo storico spetta il compito di interpretare i fatti attraverso il racconto e la comprensione. Questa biografia di Scichilone compendia vicende e decisioni crispine contestualizzandole nel loro tempo. Quello di Crispi è il tempo in cui l’Italia raggiunge l’indipendenza e la libertà. Ma il lavoro per rendere questo patrimonio ideale un bene vero e comune non è mai terminato e, giorno dopo giorno, continua.
Presentazione del volume giovedì 20 giugno 2013 alle ore 18,00 a Termini Imerese presso La Libreria Caffè - Punto 52 ( locandina ).