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(25 dicembre 2013) – Sì, in questo giorno di Natale il titolo mette in risalto subito e senza mezze misure le metafore semplici che il nostro tempo rilancia ovunque nel mondo. Ecco perché. Viviamo in un periodo della storia nel quale l’evidenza delle cose vere non resta nascosta o cade nell’oblio, lasciando ampio spazio e facile vittoria a una vita interpretata e condotta secondo il profilo basso della superficialità e della vanità. Non si può mai barare di fronte alle urgenze incontrate giorno dopo giorno, perché ogni problema chiede la risposta di un’esperienza, la reazione per non subirne passivamente i contraccolpi e cercare invece le soluzioni migliori per avviare un miglioramento, per cambiare cioè nel bene il corso delle cose. Ed è ormai segnato da fatti inequivocabili che questi anni del terzo millennio scorrono sotto la coltre delle mille difficoltà di un’economia rimasta imprigionata tra le maglie di scelte monetarie e finanziarie che si sono assommate l’una all’altra, incidendo così sulla storia di persone e popoli ed entrando direttamente nelle case di molte famiglie. La quotidiana lettura delle loro vicende non lascia margini per dubitare sulla dimensione reale delle iniquità e della “crisi”; semmai, occorre approfondirne con le misure precise di una conoscenza appropriata le molteplici ragioni, dinamiche, proporzioni locali e mondiali.
Questa, del resto, è la globalizzazione come fenomeno che tiene insieme gli aspetti particolari e generali dei diversi angoli del mondo: quanto accade nei continenti ha effetti e significati che tendono a intrecciarsi e diffondersi caratterizzando il percorso e lo sviluppo delle diverse economie e società. Ed è bene non smettere di ribadire che percorso e sviluppo della Sicilia sono legati al suo ricco patrimonio di natura e cultura. Lo dobbiamo alla lunga storia di un’isola dove continuano a tramandarsi memorie e tradizioni antiche. Anche questa festa del Natale è diventata un’occasione privilegiata per mostrare la rappresentazione del presepe come forma d’arte e fede dei siciliani, per condividere insieme le risorse di tradizioni che diventano in cucina bontà declinata in innumerevoli versioni.
Dicembre è il mese con cui il calendario dell’anno giunge al termine, prima che un altro ne prenda il posto lungo la linea dei secoli e nella storia del mondo. La scia di una cometa ricorda da oltre duemila anni che l’attesa del bene si costruisce senza soste nel cammino di tutta la vita, perché desideri e speranze rinascono ogni giorno più forti quando hanno l’orizzonte infinito del cielo come origine e meta. Qui, infatti, non ci sono poteri e circostanze che possano averla vinta sulla grandezza del cuore. Il corso di quella cometa conduce verso una casa semplice a Betlemme, dove non ci sono pareti e la vita del Bambino Gesù nasce come bene grande per sempre. Il Natale è quel momento del tempo in cui cielo e terra si sono incontrati come Avvenimento di una promessa scritta e mantenuta. E dicembre, allora, resta per tutti la premessa di un nuovo inizio.
Buon Natale 2013.