“La memoria di Elvira”: i mille di Sellerio


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La memoria di Elvira, Sellerio editore, Palermo 2015


 

Non è affatto facile, in Sicilia, mettere su una realtà editoriale solida di respiro nazionale. Le grandi case editoriali italiane non a caso sono quasi tutte distribuite tra Milano e Roma. Ancora più ardua è l’impresa se l’editore punta sulla qualità dei testi poco o null’affatto interessandosi delle esigenze di mercato.

Elvira Sellerio ci riuscì. Egregiamente. Grazie a una passione smisurata per i libri, un fiuto di lettrice fuori dal comune, un pizzico di “follia”, quella “corda pazza” pirandelliana che scatena le migliori intelligenze siciliane.

L’avventura ebbe inizio nel 1969 con la collaborazione del marito Enzo Sellerio, fotografo talentuoso, di Leonardo Sciascia, di Antonino Buttitta e di pochi altri. Ma dovrà attendersi la fine degli anni ’70 perché la Sellerio inizi ad affacciarsi, autorevolmente, nell’editoria nazionale. Con libriccini dalla veste elegante e artigianale e con testi originali e accattivanti. E con una collana, dalla copertina blu, che è stata ed è il fiore all’occhiello della casa editrice: “La memoria”.

Adesso “La memoria” è giunta al suo millesimo titolo, e gli eredi di Elvira Sellerio, per tutti La signora, hanno voluto festeggiare il “compleanno” dedicandogli un libro, La memoria di Elvira.

Ventitré autori della Sellerio raccontano ne La memoria di Elvira l’incontro con l’editrice mettendo in rilievo la sua eleganza e signorilità, i suoi vezzi, le ritualità che ne accompagnavano un’esistenza dedicata ai libri. E il suo talento, più artigiano che imprenditoriale. Sì, perché la colta e fascinosa Signora dell’editoria siciliana, scopritrice di tanti autori e quasi infallibile nelle sue scelte, seppe dare alla Sellerio un taglio familiare, per nulla “industriale”. Leggeva lei stessa tantissimi manoscritti e quando la convincevano non si accontentava di fornire una risposta agli autori scritta di suo pugno a penna: li invitava a casa sua, voleva conoscerli, discutere con loro.

Tra gli autori de La memoria di Elvira non mancano i pezzi forti della Sellerio, e naturalmente della collana La memoria. A cominciare da Andrea Camilleri che confessa: «Ho novant’anni e sono al termine della mia carriera. Posso dire con un certo orgoglio che la lezione che Elvira mi fece a proposito de La stagione della caccia fu la prima ed unica lezione di scrittura e non l’ho dimenticata». Per continuare con Alicia Giménez-Bartlett, che ricorda una cena che le svela il fascino di una donna anticonformista e di rare capacità intuitive, con Adriano Sofri, che ne tratteggia un ritratto penetrante, con Santo Piazzese, oggi scrittore di gialli tra i più affermati grazie alla perspicacia di Elvira Sellerio che volle lanciarlo in grande stile.

Tra i ricordi della Signora quello di Antonino Buttitta, uno dei cofondatori della Sellerio, è assai toccante perché ripercorre i tempi dell’infanzia con crepuscolare malinconia.

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