(2 febbraio 2015) – Nei giorni 24 e 25 gennaio il coro di Russia Cristiana è stato a Palermo per la celebrazione di alcune Divine Liturgie in rito bizantino slavo. Le Liturgie sono state tre: la prima il pomeriggio del 24 alla Cappella Palatina, la seconda alla mattina di domenica 25 al duomo di Monreale, e la terza al pomeriggio dello stesso giorno nel duomo di Cefalù. Si è trattato di una serie di celebrazioni nell’ambito della settimana ecumenica, che ogni anno viene riproposta dalle Chiese Cristiane per pregare insieme chiedendo al Signore il dono dell’unità piena e visibile. Quest’anno, il tema della settimana è stato “Dammi un po’ d’acqua da bere”, la richiesta di Gesù alla samaritana (Gv 4, 7), tramite la quale il Signore stesso chiede da bere, condividendo anche in questo bisogno la condizione umana, per farci comprendere che sul cammino dell’unità non siamo soli e Lui stesso condivide questo cammino.
La celebrazione in rito bizantino è sempre interamente cantata e per questo il coro riveste un ruolo molto importante. “La preghiera liturgica bizantina coinvolge la persona umana nella sua totalità: il mistero è cantato nella sublimità dei contenuti, ma anche nel calore dei sentimenti che suscita nel cuore dell’umanità salvata….e la preghiera della Chiesa diventa partecipazione alla Liturgia celeste, anticipo della beatitudine finale”. (San Giovanni Paolo II, Lettera apostolica “Orientale Lumen”). L’importanza di celebrare questo rito è stata più volte sottolineata dal Magistero Cattolico. Il Decreto sull’Ecumenismo del Concilio Vaticano II “caldamente raccomanda che i cattolici con maggiore frequenza accedano a queste ricchezze”, come impegno in vista della piena Comunione tra tutti i cristiani.
L’associazione Russia Cristiana, fondata da padre Romano Scalfi nel 1957 ed entro la quale si situa l’attività e la storia del coro, nasce proprio dallo stupore per la tradizione orientale e ha lo scopo di far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell'ortodossia russa; di favorire il dialogo ecumenico attraverso il contatto fra esperienze vive; di contribuire alla presenza cristiana in Russia, secondo metodi dettati dalle condizioni storiche che nel corso degli anni si sono presentate; perché quanto portato dalla tradizione orientale, l’altro polmone della Chiesa (per usare l’espressione di San Giovanni Paolo II), è estremamente prezioso anche per la nostra tradizione e per la nostra esperienza di occidentali.
Significativa è stata la presenza alla Divina Liturgia di Monreale dell’arcivescovo greco-melchita di Aleppo, Mons. Jean-Clément Jeanbart, che ha celebrato la funzione accompagnato dai concelebranti Michele Pennisi, vescovo di Monreale, e da Salvatore di Cristina, vescovo emerito di Monreale. Il vescovo di Aleppo ha partecipato all’evento più ampio organizzato dalla diocesi per la settimana ecumenica, e in quell’occasione ha raccontato delle gravi situazioni in cui versa il suo paese e della sua intenzione di accompagnare, rimanendo in Siria, la sua gente. In modo molto significativo, Mons. Jeanbart ha iniziato l’omelia esprimendo innanzitutto la sua sentita gratitudine per l’esistenza della Chiesa e del popolo di Dio – gratitudine, percepiva l’ascoltatore, per una presenza amata e non più scontata nel suo paese. Commentando l’episodio evangelico di Zaccheo, ha parlato della misericordia Divina, che aspetta sempre anche soltanto un piccolo cenno della libertà uomo per venire in suo soccorso, e a ha chiesto ai fedeli di continuare a pregare perché i cristiani perseguitati siano sostenuti nelle difficoltà che stanno affrontando. Dopo questa liturgia, il coro ha proseguito per il Duomo di Cefalù, in cui, in tempi antichi le celebrazioni in rito latino erano affiancate da quelle in rito bizantino.
Cantare in luoghi di estrema bellezza, come la Cappella Palatina, il Duomo di Monreale, il Duomo di Cefalù, vicini ancor di più grazie ai mosaici bizantini li presenti, ha reso ancor più evidente la Gloria del Mistero Presente che si celebra nella Divina Liturgia. Tali luoghi, inoltre, sono molto significativi anche perché essi stessi nascono dall’esperienza di unità per cui abbiamo pregato. Come ha detto durante l’omelia della Liturgia a Cefalù Padre Rostislav Kolupaev, che accompagna sempre il coro come celebrante, questo viaggio è stato come un pellegrinaggio per riscoprire nell’eucaristia le fondamenta della nostra unità.
*Giulia Meli canta nel Coro di Russia Cristiana
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(ph. Giulia Meli)