(22 giugno 2015) – Cinque testi, cinque giovani compositori; due, splendide, attrici e un tema: la violenza sulle donne. Verità e contraddizioni, paura e omertà; un argomento che ci scuote, essendo i nostri giornali di cronaca, purtroppo, densi di vicende con questa drammatica origine. E non solo. Spesso infatti, per paura, tutto questo resta sottaciuto.
La sera del 20 giugno, presso la Sala Scarlatti del Conservatorio V. Bellini di Palermo, l’Associazione “Kaleidos – Natale Patti”con il suo Presidente Anna Maria Annaloro Patti ha presentato la “Prima edizione del Premio di Narrativa Natale Patti”. I testi finalisti, tutti di altissimo livello, sono stati recitati dalle attrici Annalisa Insardà e Giuditta Perriera e la loro interpretazione è stata accompagnata dalle note di cinque giovani compositori delle classi del Conservatorio V. Bellini, a cui è stata data l’occasione di partecipare alla serata musicando i testi. Tutti i protagonisti della scena, lasciandosi ispirare dalle parole drammatiche, dalla sorda richiesta di aiuto, dal bisogno di non sentirsi soli, hanno donato uno spettacolo totalizzante, tra letteratura, recitazione, composizione, ed esibizione musicale. Unione di più arti per sensibilizzare, per rendere chiaro, per far sentire al pubblico un’emozione, nonché una denuncia sociale, in modo più diretto e vero.
Ecco i nomi di ha reso possibile tutto questo. Oltre alla sopracitata Anna Annaloro Patti, moglie dello scomparso Natale Patti, cantante e didatta che nella vita, attraverso l’associazione, ha scoperto e lanciato diversi talenti (particolarmente nell’ambito lirico, suo campo d’azione), altre figure cardine nella realizzazione dell’evento sono stati: l’Associazione Giulia, una realtà che si occupa della violenza sulle donne e in particolar modo della prevenzione tramite incontri nelle scuole e corsi di autodifesa fin dalle ragazze più giovani; di pari importanza, i magazine on-line “Apertura a strappo” e “facciunsalto.it”. Quest’ultimo è stato presentato dai suoi collaboratori come giornale in controtendenza, che si prefigge l’idea di “scrivere emozioni”: emozioni quotidiane, a partire dalle piccole cose, uno sguardo dall’interno per raccontare tutto; lo vedremo in carta stampata da settembre tramite un progetto di vendita “in strada” per dare un piccolo lavoro e dignità a gente con difficoltà economica e per dare la possibilità, a chi acquista, di guardare il volto di chi si sta aiutando. In poche parole, per dare la possibilità di un incontro.
Dunque, con questo intento sociale e umanitario, alla luce degli enti coinvolti, nasce l’idea di questo premio letterario. La giuria, composta da Anna Patti (Ass.Kaleidos), il Dott. Antonio Messina (scrittore e autore di facciunsalto.it), Anna Bertini (scrittrice), Giorgio D’Amato (direttore di Apertura a strappo),la Dott.ssa Loredana Genovese (psicologa dell’associazione Giulia), e la Dott.ssa Alessandra Veronese (consigliera del Comune di Palermo), ha selezionato i testi tra 30 giunti da tutta l’Italia.
I cinque brani finalisti sono stati: “L’oblio” di Claudia Fabbricatore (musicato ed eseguito al pianoforte da Massimiliano Seggio); “Cambio di stile” di Francesco Colonna (musica di Antonino Scorsone, al pianoforte Marilena Anello e al violoncello Giorgio Garofalo) ; “Salvarsi” di Basilio Milatos (musiche di Simone Piraino eseguite al pianoforte da Alberto Maniaci); “Sette porte” di Federico Mosca (musica ed interpretazione al pianoforte di Maria Chiara Casà); “Cuore batte forte” di Laura Aveta (musica ed esecuzione di Francesco Rossi, pianoforte). Ad introdurre l’evento, un testo fuori concorso di Anna Bertini: “Le cose da fare” ( musica e pianoforte Alberto Maniaci, clarinetto Roberta Marino).
L’evento è stato intervallato, per mantenersi fedeli al legame dell’Associazione Kaleidos con la musica lirica, dall’intervento della splendida voce del mezzosoprano Lorena Scarlata, ospite speciale della serata.
I testi, essendo come già detto tutti di altissimo livello non solo narrativo ma anche emozionale, sono stati premiati con menzioni d’onore, ma infine vince il Primo premio “Sette porte” di Federico Mosca, racconto scandito anche da un certo incedere teatrale che ha creato un contatto diretto: la storia di una ragazza, che tra violenze e scelte sbagliate vede, dalle sette porte, una dopo l’altra, gli eventi che gli hanno stravolto la vita, e i volti di cui ha l’ultimo ricordo. Dai toni forti di rabbia, di angoscia, inquietudine, all’inerme sensazione di impotenza: tutte sfumature che hanno rispecchiato perfettamente una condizione contro cui, al giorno d’oggi, si sta cercando con forza di lottare.