Anche quest’anno l’11 e il 13 febbraio si terrà la Giornata di Raccolta del Farmaco giunta alla XVII edizione. Lo staff che guida e sostiene a Palermo l’esperienza del Banco Farmaceutico è già da tempo all’opera per la individuazione delle farmacie e dei volontari da coinvolgere.
Nell’ambito di questa programmazione sabato 21 gennaio si è svolto un incontro di presentazione al Centro di Riabilitazione per disabili “Villa Nave”.
Il Centro di Riabilitazione per disabili “Villa Nave” nasce formalmente nel 1954, ma la sua storia è riconducibile alla vita della Venerabile suor Orsola Benincasa (Napoli 21/10/1550 - 20/10/1618), fondatrice della Congregazione delle Suore Teatine dell’Immacolata Concezione, la quale visse sempre dedita alla preghiera. Il suo ideale era la gloria di Dio e la salvezza delle anime: per questo fondò due famiglie religiose le Oblate e le Romite.
La storia di Villa Nave a Palermo iniziò nel 1889, quando Don Paladino assegnò alle suore una tenuta, tra via Pietratagliata e Boccadifalco, per occuparsi dei più bisognosi. Nel 1903 la comunità iniziò a muovere i primi passi nel campo dell’assistenza sociale accogliendo le figlie dei marinai morti in naufragio. Il 7 agosto del 1904 l’Istituto fu canonicamente affiliato ai Chierici Regolari Teatini di Napoli. Nei cinquant’anni successivi l’Istituto si occupò dello sviluppo di una “Casa di Lavoro” femminile e dell’assistenza verso le orfane di guerra, ampliando in un secondo momento l’assistenza in favore di ciechi, sordomuti, anziani, senza tetto e abbandonati.
Nel 1952, a seguito della collaborazione con l’Assessorato Regionale dell’Igiene Sanità, nacque “l’Istituto Medico-PsicoPedagogico delle Suore Teatine di Villa Nave” rivolto ai minori con ritardo dello sviluppo e disabilità medio-grave. Tale Convenzione venne formalizzata definitivamente nel 1954 con l’apertura del servizio residenziale e semiresidenziale rivolto a minori con disabilità. Dall’Ottobre del 1995 è stato abolito il servizio residenziale ed è proseguito il servizio semiresidenziale in convenzione per n.50 minori.
Nel 2001 è iniziata l’attività riabilitativa neuromotoria a regime domiciliare convenzionate nei confronti di disabili afferenti i distretti sanitari di Palermo, Partinico, Carini e Corleone. Dal 2009 ha avuto inizio il servizio riabilitativo ambulatoriale di logopedia, psicomotricità e fisiokinesiterapia.
L’incontro ha avuto inizio con la presentazione di Giacomo Rondello, responsabile della sezione palermitana del Banco Farmaceutico, della storia e delle finalità della Giornata del Farmaco e più ingenerale dell’attività del Banco Farmaceutico a Palermo. Poi si è soffermato sui drammatici dati sulla povertà in Italia e sulle conseguenze che essa ha sulla salute di tanti che “non hanno materialmente i soldi per comprarsi le medicine, come spesso, vincendo un certo pudore, mi dicono”.
“Dai dati ufficiali e da quelli in possesso del Banco Farmaceutico – ha spiegato – emerge un aumento considerevole di quanti sono da noi assistiti, sia in tutta Italia che a Palermo. Nel 2016 si sono per esempio aggiunti in Italia 21 enti, passando dai 1.641 del 2015 agli attuali 1.663. E’ però del tutto evidente che un aumento di 22 enti non riesce a giustificare di per sé una crescita di oltre 150mila utenti assistiti”.
L’effetto-crescita della capacità di assistenza, che potrebbe far pensare in prima ipotesi ad una mera “emersione” di una quota di povertà sanitaria preesistente, non riesce certamente a spiegare, secondo il Banco Farmaceutico, i grandi numeri di fronte cui ci troviamo.
“Ciò è segno – ha precisato – di una dinamica di impoverimento, cui si aggiunge l’effetto povertà di importazione determinato dall’arrivo di migranti che portano con sé problemi sanitari del tutto peculiari, rispetto alla popolazione italiana. Essi hanno un peso potenziale considerevole sul Sistema Sanitario Nazionale già sotto pressione e rappresentano una delle incognite che le politiche pubbliche saranno chiamate ad affrontare”.
Rondello ha poi proseguito dicendo che di fronte a questi scenari, “il tema delle donazioni di farmaci appare, dunque, ancora più decisivo per garantire a centinaia di migliaia di persone le cure di cui hanno bisogno e che non possono permettersi di acquistare sul mercato”.
Rondello ha concluso annunciando che da quest’anno anche l’Istituto Villa Nava si aggiungerà agli enti convenzionati e che pertanto potrà usufruire durante l’anno dei farmaci che saranno raccolti.
L’incontro si è concluso con la visita alla struttura e con l’invito a partecipare come volontari alla raccolta in programma l’11 e il 13 febbraio.