La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.
"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it
(1° giugno 2014) – SEMPLICE. Mi sa che devo adottare questa parola come mio motto, alzarsi al mattino ringraziare ‘u Signuruzzo e ripetermi questo mantra come sinonimo anche di serenità. Picchì se mi complico la vita con gesti o azioni intricate, va finisciu a “testa sotto e pedi per aria” e, aggiungo, non c’è motivo. Un passo leva e uno metti, suggerisce sempre il Maestro Camilleri; alleggiu, “calma e gesso” e, per rilassarmi mentalmente, recupero questa ricetta che m’insegnò me soggera, un piatto di pasta semplice che accende il sereno, dalla preparazione al primo boccone.
per 4 cristiani:
400 g di spaghettoni
1 bel mazzetto di foglioline di mentuccia
2 piccoli spicchi d’aglio a testa
Sale
pepe
600 g di pomodoro rosso a grappolo
ricotta infornata
zucchero
olio extra vergine d’oliva
Pestate nel mortaio gli spicchi d'aglio degerminati con un po' di sale e le foglioline di menta; lavorate di polso e aggiungete a filo, mentre macinate, un cucchiaio d’olio. Ponete il pesto ottenuto in un largo tegame con un fondo d'olio; soffriggete a fuoco dolce fino ad imbiondire l'aglio, mescolando sempre per evitare che bruci. Aggiungete il pomodoro pelato e sminuzzato a coltello, mescolate e fate cuocere a fuoco dolce fino a quando il sugo si restringerà (mia suocera lascia il sugo più liquido, ma io preferisco prolungare la cottura e "me ne vado" come m'insegno me mà: la salsa è cotta quando passando il cucchiaio di legno all'interno della stessa, questa risulta compatta e divisa dal passaggio del cucchiaio).
Salate ed aggiustate l'acidità del pomodoro con una punta di zucchero.
Lessate la pasta in abbondante acqua salata, scolatela al dente e finite la cottura nel tegame con la salsa, fate insaporire qualche minuto, aggiungendo se necessario un paio di mestoli di acqua di cottura della pasta, soprattutto per grandi quantità è necessario. Impiattate e grattugiate la ricotta infornata.
Copyright © 2014 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.blogspot.it