La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.
"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it
(29 marzo 2015) – Sul comodino vicino al mio letto, ‘nta ‘stu mumentu, ho una pila di volumi di Camilleri che cantano le gesta di quel grannissimo omo che è il commissario Montalbano; quando sono in astinenza da quella che, in effetti, si può definire una bella dipendenza, mi rileggo i suoi scritti che conosco, pressoché, a memoria. Nella fase di rilettura i libri passano dallo scaffale della libreria al mio comodino, in un tempo costante che varia dai tre ai quattro giorni e ddà restunu, alimentando la pila che ammuccia la luce, già splapita, ppì leggiri.
Devo confessare che, per una qualche strana scascione, non riesco a collegare il titolo alla storia e che, ogni volta, trovo dettagli che mi erano sfuggiti. Questa per me non è stolitanza ma una gran bella cosa.
Ora, liggennu accussì, a rotazione continua, mi restano ‘n testa “immagini lette” la sira avanti. Mi capita, quannu arrivo dintra con una fame lupigna, di immaginare che taliannu dintra ‘u frigu o dintra ‘u furnu ci putissi attruvari un piatticeddu di Adelina. Bello fussi!
Certu aju a considerari che chiddi sunnu cosi di fantasia ma ammia la fami lupigna mi resta e mi devo dare adenzia sula e di prescia.
Insalata di riso e sgombro affumicato
per due cristiani affamati
(l'autru cristiano sugnu sempre io)
200 g di asparagi già mondati
150 g di piselli già sgranati
due scalogni
olio extra vergine d'oliva
160 g di riso basmati
200 g di filetti di sgombro affumicati alle spezie
Lavate gli asparagi, poneteli a lessare in una pentola con acqua bollente salata, cuoceteli fino a quando il gambo sarà tenero; occhio però non dovranno disfarsi, a mia le cose troppo moddi non mi piacciono, le voglio vedere nel piatto. Per carità, non buttate l'acqua di cottura!
In un altro tegame ponete un cucchiaio d'olio, i piselli e lo scalogno affettato, fate insaporire mescolando e coprite con dell'acqua calda; appena arriva a bollore versate il riso e finite di cuocere aggiungendo l'acqua bollente in cui avete cotto gli asparagi.
A questo punto il più è fatto e la vostra fame sarà placata, salate solo se è necessario, versate il riso dentro una ciotola, unite gli asparagi tagliati a tocchetti e sfilettate lo sgombro, mescolate, fate riposare qualche minuto, il tempo di darivi, ‘na sguazzatedda alle mani e servite tiepida.
Copyright © 2015 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.blogspot.it