Vellutata di verza e patate


claudia magistro bellezza estate tavola sp

La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. "Scorza d’arancia" è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. "Bellezza d'estate a tavola. 40 ricette di ispirazione siciliana" è il libro pubblicato da Edizioni People & Humanities. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.

"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it


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(1° novembre 2015) – Tornò, come ogni anno, l’ora solare.

 Intristisce un po’, almeno parru ppì mia, quel buio che s’appresenta un’orata prima. E va beh, mi dico, poco male, accendo una lampuzza e proseguo la mia giornata. È talmente vera e banale ‘sta storiella che mi racconto, che ‘st’annu me la sono raccontata un giorno prima dell’evento e non mi sono addunata del cangio dell’ora. Ma come fu? Il mio orologio biologico non si è minimamente scalfito, infastidito, disturbato o irritato. Fu come viviri un bicchiere d’acqua frisca!

Non me lo spiego con metodi scientifici, ci mancassi puru chista, ma me lo spiego con l’autoconvincimento, con un atteggiamento positivo nei confronti delle cose che inquietano la testa leggìa di una cristiana, di mezza età, che fussi io.

Mizzica, se mi basta così poco, mi fazzu un elenco di cosicedde delle quali mi conviene autoconvincermi, accussì risolvo qualche “problema” ‘ntu’ ciriveddu. Per intanto la stagione dell’arancione, del giallo e del marrò chiama a gran voce piatti caldi, cremosi, vellutati, appunto. E io, secunnu vui, mi faccio attrovare impreparata? ‘Nzù!

Per due cristiani

difficoltà: facile

tempo di preparazione: 20 minuti

tempo di cottura: un’ora
una carota
un cuore di sedano
due spicchi d'aglio
una grossa cipolla rossa
500 g di patate rosse pelate
brodo vegetale
una manciata di pistacchi
due fette di bacon
un cavolo verza
foglioline di finocchietto di montagna
peperoncino di cayenna
olio extra vergine d'oliva

 

Tritate finemente la cipolla, la carota, l'aglio, il sedano, ponete in un tegame e soffriggete con un paio di cucchiai d'olio, unite le patate pelate e tagliate a quadrucci, coprite con il brodo e portate a cottura. Frullate il composto di patate, rimettete sul fuoco e allungatelo con dell'altro brodo, unite il cavolo affettato precedentemente pulito dalle foglie dure esterne e dalla parte coriacea interna, aggiungete dell'altro brodo durante la cottura per evitare che la vellutata si asciughi troppo. Scottate il bacon su una piastra rovente, tagliatela a pezzetti e mettetela da parte. Quando il cavolo diventerà morbido distribuite la vellutata in due scodelle, decorate con metà del bacon, metà dei pistacchi e qualche fogliolina di finocchietto. Servite con un giro d'olio e una macinata di peperoncino.


Copyright © 2015 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.blogspot.it


 

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