Brioscia col tuppo

 


scorzadarancia

La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.

"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it


brioches

(16 giugno 2013) – Da noi, nell’Isola, ci sunnu diverse correnti di pensiero su moltissimi piatti; in una fra tutte campeggia la diatriba su come chiamare l’arancino. Nella Sicilia orientale masculu è in quella occidentale è fimmina, questioni di lingua italiana e dialetto miscati ‘nsemmola. Sono certa che il dibattito si protrarrà fino alla notte dei tempi e non ne verremo mai a capo, ma un dolcino che è diffuso in quasi tutta la regione esattamente così com’è è la brioches con il tuppo, morbidissima, fragrante e ciavurusa, più o meno gialla dintra è diffusissima in quasi tutta la regione con questa forma e si chiama brioscia senza francesismi svolazzanti aggiunti. Questa che vi lascio non è la ricetta originale ma una ottima versione condivisa sul web. Buona colazione.

 

Brioscia col tuppo

 

Ingredienti:
500 g di farina manitoba
10 g di lievito di birra
85 g di zucchero
75 g di strutto
200 g di latte
15 cm di baccello di vaniglia
2 uova
un generoso pizzico di sale
1 uovo per spennellare

 

Iniziate la sera prima. Sciogliere il lievito nel latte appena tiepido. In una ciotola mescolare lo zucchero, la farina, lo strutto e i semini di vaniglia, lavorate per amalgamare lo strutto, aggiungere il latte con il lievito e impastare, unire le uova, leggermente sbattute, lavorare a lungo rendendo un impasto morbido ed elastico. Mettetelo in una ciotola unta coperto e in frigo per 12 ore. La mattina dopo, di buon ora toglietelo dal frigo e portate a temperatura ambiente, fate un rotolo e dividete la pasta in 12 pezzi, prendetene 10 e fatene delle palline rotonde. Gli ultimi 2 pezzi divideteli in altrettante 10 piccole palline. Spennellate con l'uovo sbattuto le 10 brioches fare al centro di ognuna un buco con il pollice e inserite la pallina piccola schiacciandola leggermente. fate lievitare ancora un'ora, su una teglia con carta forno oppure in degli stampi per tartellete da 10 cm ben oliate. Spennellate ancora con l'uovo e infornate a 180°C per circa 20 minuti. Farcite a piacere, intingetele in una buona granita, oppure addentatele così.

 


Copyright © 2013 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.blogspot.it


 

 

 

 

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