La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.
"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it
(22 dicembre 2013) – Mi staiu sfirniciannu per organizzare il menù per la vigilia e per il pranzo di Santo Stefano. Quest’anno su tre giorni mi nnì tuccarunu dui, un bell’impegno che non disdegno. Stavo pensando anche a tutti voi che leggete queste pagine, cosa preparerete? Vi suggerisco un piatticeddu per la nostra rubrica domenicale, un primo elegante; vi avverto è, sicuramente, un piatto laborioso ma per nulla difficile, munitevi di santa pacienza e di qualche aiutante, vedrete che il tempo passerà in allegrezza con un risultato certo, garantisco. Potrete preparare le stelle di Natale anche il giorno prima avendo cura di posizionarle, senza sovrapporle, in un vassoio infarinato, coperte da un foglio di pellicola; si conserveranno in frigo pronte per il tuffo in acqua bollente il giorno dopo. Nui n’addivittemmu, e nnì beammu per i tanti complimenti ricevuti. Un piatto delicato, buono e bello che riunisce la famigghia, è questo quello che conta, no? Buona domenica e buon Natale.
Stelle di ravioli al pepe rosa
per circa 100 ravioli
800 g di patate rosse con la buccia
100 g tra scalogni e cipolle rosse mondati
80g di parmigiano grattugiato
200 g di speck, tagliato sottile e poi a fiammifero
50 g di burro
qb 4 pepi pestati al momento (bianco, verde, rosa, nero)
olio extra vergine d'oliva
sale
Lessate le patate con la buccia, schiacciatele con lo schiacciapatate e mettetele da parte. Soffriggete con il burro e una girata d'olio, lo scalogno con la cipolla tritati finemente, unite lo speck 1’-2’, fate insaporire, spegnete e fate intiepidire. Mischiate alle patate il parmigiano, il miscuglio di pepe e quello di speck, impastate con le mani fino a rendere omogeneo il composto, aggiustate di sale se necessario.
Preparate la pasta utilizzando 500 g di farina e 5 uova, preparatela anche nella planetaria se volete, ma abbiate l'accortezza di sbattere con la forchetta le uova dentro la farina nel bicchiere del Ken. Poi azionate la macchina con il gancio al minimo, fino a quando l'impasto diventa sodo; in caso contrario aggiungete farina o qualche goccia d'acqua. L'impasto non deve essere appiccicoso. Riscaldate con dell'acqua calda una ciotola di metallo, asciugatela e coprite a campana l'impasto; prelevate piccoli pezzi di pasta e lavorate con la macchina per stenderla, seguite le istruzioni della casa produttrice. Questa operazione è bene farla almeno in due, mentre uno lavora la pasta l'altro riempie le strisce con il ripieno e li confeziona. Noi eravamo tre ;) meglio abbondare no?
Giovanni stendeva la pasta e la rendeva sottile tacca n° 7 nella mia macchina, Carlotta ed io realizzavamo i mucchietti di impasto li poggiavamo sulle strisce, bagnavamo leggermente la base, poggiavamo l'altra striscia e, con lo stampo a stella, li chiudevamo sigillandoli.
La cottura; 5 minuti in acqua bollente salata e poi un tuffo in padella con burro, salvia e pepe rosa.
Copyright © 2013 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.blogspot.it