La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.
"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it
(26 gennaio 2014) – Quando mi perdo nei meandri della cucina siciliana, tra sughi ricchi e preparazioni complicate, riemergo, quasi sempre, nelle ricette di famiglia. Attingo a piene mani, apportando qua e là una o più varianti, solo per manifestare il mio intervento, quasi una firma da manciari. È proprio il caso della gghiotta missinisi, solitamente associata al pisci spata, oggi la marito agli involtini di calamaretti nichi nichi. Mi piace lassari ‘ntendiri che il ‘sugo’ della discursione sia piacevolmente e dichiaratamente siculo, così per non lassari nenti al caso, anche picchì, il caso non esiste.
Per due cristiani
tempo di preparazione: un'ora
difficoltà: facile
tempo di cottura 15 minuti
800 g di calamari piccoli
50 g di pangrattato
15 g di parmigiano grattugiato
un mazzetto di prezzemolo
100 g di olive verdi snocciolate
15 g di capperi sotto sale
300 ml di salsa di pomodoro
una cipolla
una costa di sedano
uno spicchio d'aglio rosso
un peperoncino rosso
un cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva
sale
pepe
Pulite i calamari, eliminate la pelle, gli occhi, la bocca e le interiora. Sciacquateli sotto l'acqua corrente e tamponateli con carta da cucina; tritate finemente i tentacoli e metteteli in una terrina con il pangrattato, il parmigiano,'n'anticchia di sale, pepe e il prezzemolo tritato. Tagliate le sacche dei calamaretti con le forbici realizzando una braciola. Mescolate il ripieno con un cucchiaino d'olio, stendete i filetti di calamaro, riempiteli con una parte del ripieno e richiudeteli per formare un involtino che infilzerete con uno spiedino. In un tegame di terracotta con i bordi bassi soffriggete un battuto di cipolla, aglio e sedano, aggiungete le olive tagliate a metà, i capperi, il peperoncino e la salsa; aggiustate di sale, mescolate per amalgamare e ponete gli spiedini nel tegame, irrorateli con la salsa, coprite con un coperchio e cuocete per circa 10 minuti. Servite gli involtini su un letto di ghiotta.
Copyright © 2014 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.blogspot.it