(2 ottobre 2012) - È andato in scena il 30 settembre, nel monumentale Teatro Massimo palermitano, simbolo dell’eredità culturale del capoluogo siciliano, un concerto che ha visto protagonisti il giovane direttore israeliano Omer Meir Wellber (1981) e il popolare violinista russo Sergej Krylov (1970).
Wellber, già assistente di Daniel Baremboim, ha diretto con sapienza e un pizzico di emozione la musica simbolista del Prélude à l’après-midi d’un faune di Claude Debussy, capolavoro fin de siècle; l’esasperazione dinamica dei frammenti comici e tragici ha reso ottima l’interpretazione del poema sinfonico Till Eulenspiegel’s lustige Streiche di Richard Strauss, mentre il celebre Bolero di Ravel ha entusiasmato, soprattutto, per la qualità intrinseca della partitura, vero e proprio trattato di orchestrazione. Tuttavia, il pezzo forte della serata è stato il Concerto per violino e orchestra n. 1 di Niccolò Paganini. Protagonista Sergej Krylov, splendido violinista russo che ha dominato le notevoli difficoltà tecniche (decime, seste parallele, armonici doppi) e, al contempo, ha innervato la musica di Paganini di quel sapore “nostalgico”, tipico della cultura russa. Ottimo (e velocissimo) il bis, sempre tratto da Paganini (Capriccio n. 13, “La risata”). Impeccabile!
Da segnalare, infine, la lettura, in apertura di concerto, di un comunicato dell’Assemblea lavoratori del Teatro Massimo che “sfiducia” all’unanimità il sovrintendente Antonio Cognata e che (plauso!) ha posto l’accento sul “bisogno di bellezza” di ogni essere umano.