(3 novembre 2012) – Venerdì 2 novembre sera è andato in scena al Teatro Atlante di Palermo, a distanza di 37 anni dalla morte, un omaggio a Pier Paolo Pasolini.
Uno spettacolo che intende restituire attraverso un percorso di brani musicali, articoli, stralci di saggi, poesie e interviste (in pieno stile “corsaro”) il lascito di pensiero e parole di una delle voci più acute del Novecento. Il corpo come luogo non ancora conquistato dal potere, il potere degenerante della televisione, la critica serrata all’età dei consumi, l’omologazione imperante: sarebbero temi ripetuti con stanchezza a distanza di tanti anni, se non fossero stati attraversati dalle carni lacerate di un poeta, un uomo di una “vitalità disperata” che guarda con “occhi bruciati” la vita. Occhi capaci di fissare il male, e farlo apparire quale cupa montagna vicina. Sguardo capace di implorare, dall’interno di mille contraddizioni, “come un miserabile e buon gatto aspetta / gli avanzi, sotto il tavolo”. Un poeta, un uomo che passa per strada e guarda ciò che ci sta intorno, raschiando tutto ciò che ci incrosta gli occhi, lasciando spazio al grido soffocato che ci riempie il cuore.
Nel piccolo teatro, aperto da poco più di un anno a due passi da Piazza Rivoluzione, lo spettacolo è stato condotto dalla voce pulita di Preziosa Salatino (attrice e regista), che lungo la durata della rappresentazione ripercorre i passi del suo incontro e percorso con Pasolini, accompagnata da Alfonso Biuso, giovane ventenne palermitano che presta voce, chitarra e presenza scenica alla causa.
Certo, il titolo rimane evocativo e alimenta delle attese forse troppo grandi. Ma lo spettacolo ha il merito di farci ascoltare nuovamente la voce di un poeta.
“Straziante Bellezza del Creato” è la prima produzione dell’anno del Teatro Atlante, nonché il secondo appuntamento della rassegna “Incontri di Teatro”, che prevede un cartellone che giunge sino alla prossima primavera.
Sono previste repliche per il 3 e 4 novembre, alle ore 21,15 presso il Teatro Atlante, via Aragona n. 25 Palermo.