(22 luglio 2013) – Roma, via San Francesco di Sales: una traversa del lungotevere gianicolense, in zona Trastevere. Una di quelle strade di Roma con sanpietrini neri in basso e palazzine rosse di non più di 4 piani in laterizio ai lati. Al numero civico 16/a si trova la Galleria extraspazio: dentro, fino al 26 luglio, la mostra “Paradise now”, allestita da Manrica Rotili.
Pareti bianche, opere esposte in un unico ambiente a guardarsi e farsi attraversare con lo sguardo dai visitatori. Opere di diverso tipo, contestualmente esposte: video-art, dipinti, scatti fotografici, composizioni in ceramica utilizzabili come fischietti, installazioni e acquarelli. “ Si tratta – secondo le parole della curatrice – di linguaggi espressivi ibridi, apparentemente incongruenti, volutamente eterogenei, in alcuni casi ancora sperimentali, che mostrano uno spaccato della forza creativa made in Italy”. Il titolo dell’esposizione, “Paradise now”, si ricollega infatti allo spettacolo del living theatre della fine degli anni Sessanta, una delle cime delle avanguardie artistiche postbelliche in America e non solo.
Tra le opere degli artisti esposte in Galleria extraspazio anche quelle di due palermitani: Gianni Cipriano (classe 1983), fotografo che lavora per diverse testate giornalistiche nazionali, e Stefania Artusi (classe 1990), formatasi alla bottega di Andrea Di Marco e Francesco De Grandi.
Sono esposti sei scatti del 2011 di Gianni Cipriano, presi a Lampedusa nell’anno della grande ondata di sbarchi di immigrati provenienti dalle coste meridionali del Mediterraneo. Cielo azzurro stinto dall’arsura, terriccio e erbacce in basso e al centro le tende degli immigrati fatte di rifiuti e sporcizia; dimore emblema dell’ “accoglienza” di cui è capace il mondo Occidentale, nei suoi avamposti. Sei scatti nudi, non belli, ma crudi: da ricevere, patire e pensare.
Le opere di Stefania Artusi sono tre dipinti in acquarello e china su tele vegetali, allestite dalla curatrice della mostra all’interno di una ideale parete di una stanza, con carta da parati ingiallita. La sua opera più interessante è quella al centro della parete: ritrae, in china, le spalle e il volto di una donna cosparse di capelli, sovrapposto alla china un delicato motivo floreale, in acquarello, ricordo di carta da parati di qualche tempo fa.
Il volto della donna dai capelli sparsi, che emerge o s’immerge in questo motivo floreale, da un lato richiama a una dimensione onirica (come lei stesse sognando davanti la parete d’una stanza…), d’altro lato nel sogno fiori e forme del corpo della donna si coniugano armonicamente, così da far notare come le linee del corpo della donna seguono il motivo e d’altro lato i fiori all’acquarello impreziosiscono con delicatezza il disegno inciso a china delle linee di donna. Da guardare e riguardare.
Artusi e Cipriano sono l’ennesimo esempio di siciliani che cercano e trovano la loro strada lontano da casa, dalla nostra isola. Ma noi non li vogliamo perdere di vista.
La mostra è visitabile fino al 26 Luglio: dal lunedì al venerdì, dalle 15.30 alle 19.30 e su appuntamento.
ARTE – LE opere di Gianni Cipriano e Stefania Artusi esposte a Roma. Roma, via San Francesco di Sales: una traversa del lungotevere gianicolense, in zona Trastevere. Una di quelle strade di Roma con sanpietrini neri in basso e palazzine rosse di non più di 4 piani in laterizio ai lati. Al numero civico 16/a si trova la Galleria extraspazio: dentro, fino al 26 luglio, la mostra “Paradise now”, allestita da Manrica Rotili.Tra le opere degli artisti esposti in Galleria extraspazio anche quelle di due palermitani: Gianni Cipriano (classe 1983), fotografo che lavora per diverse testate giornalistiche nazionali, e Stefania Artusi (classe 1990), formatasi alla bottega di Andrea Di Marco e Francesco De Grandi.
– Sicily Present (ph. Claudia Elisa Annovazzi)