Venerdì 18 novembre alle 18.00 presso l'Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe” si è tenuto un interessante incontro dal titolo “Cosa c'entra Dio con l'Amore?”, organizzato dal Centro Culturale Il Sentiero, che ha avuto la forma più che altro di dialogo sull'Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia” con la Dott.ssa Piera Di Maria Sessuologa e ginecologa - Operatrice del Consultorio Familiare “Cana”.
La dott.ssa Rosalia Pipia, presidente del Centro Culturale, ha introdotto specificando che l'intento dell'incontro ha inteso essere quello di sollecitare alla lettura del documento che "parla il linguaggio dell'esperienza ed è pieno di spunti spirituali e sapienza pratica e dove viene presentata la realtà della famiglia in uno sguardo aperto, positivo che si nutre non di astrazioni ma di attenzione alla realtà". Nell'Amoris Laetitia troviamo tutte le tematiche riguardanti l'amore umano: il bisogno affettivo, il desiderio di maternità, la ricerca della propria identità...perché secondo Papa Francesco "non siamo in paradiso ma su questa terra, tendiamo al paradiso ma dobbiamo tenere presenti tutti i fattori che ci sono in gioco". Ed è a questo livello che risponde l'esortazione apostolica, secondo Rosalia Pipia, "il Papa ci invita a fare un lavoro educativo" perché come afferma don Giussani, grande educatore del nostro tempo, "la soluzione dei problemi che la vita pone non avviene affrontando direttamente i problemi ma approfondendo la natura del soggetto che li affronta". La dott.ssa Pipia ha anche messo sull'avviso di non dare per scontato di sapere già quello che la Chiesa dice sull'amore perché non è affatto così e questo documento aiuta a capire proprio la natura profonda delle esigenze del cuore.
La dott.ssa Piera Di Maria ha maturato negli anni una grande esperienza professionale e, nell'incontrare persone e coppie in difficoltà, ha potuto capire quanto "a volte la realtà è lontana dall'ideale, è molto opaca" e questo le ha fatto concepire il suo lavoro come "un prendersi cura dell'amore umano quando è ferito perché l'amore come tutte le cose preziose è anche fragile e la sfida è quella di riportare nella carne ferita delle persone la luce che si è smarrita aiutando a riconoscere la nostalgia profonda della bellezza originaria”. Riprendendo un’espressione cara a Papa Francesco la dott.ssa Di Maria ha detto di considerare il Consultorio dove opera come "un ospedale da campo dove ci si prende cura delle ferite della persona e della coppia".
Nel suo intervento e nelle risposte ad alcune domande ha toccato tanti temi presenti nell'Amoris Laetitia e lo ha fatto a partire dalla sua esperienza umana e professionale sottolineando che quanto la Chiesa dice sull'amore umano, con particolare riferimento alla teologia del corpo presente in Giovanni Paolo II, è un messaggio di bellezza perché "Dio è capace di rivelare alla coppia il Mistero del suo amore".
Però "dobbiamo prendere atto che è passato un messaggio cristiano appesantito, oscurato, tanto da non raggiungere più il cuore dell'uomo", anzi si può affermare che oggi ci sia l'impressione che ciò che la Chiesa dice sull'amore è moralistico, peggio ancora legalistico e in ogni caso risulta pesante. La dott.ssa Di Maria ha evidenziato come il Papa, senza cambiare la dottrina ma con una preoccupazione da pastore, abbia voluto "raccontare il messaggio cristiano sull'amore in modo che arrivi al cuore dell'uomo", perché il Papa riconosce che "spesso abbiamo messo pesi sulle spalle delle persone". Invece ci può essere un modo migliore per annunciare le stesse verità, è quello di accompagnare le persone. Ricordando le parole di Papa Francesco Piera Di Maria afferma con una convinzione che le viene dall'esperienza che "forse più che maestri ci vogliono cuori di padri e cuori di madri che hanno gustato il bene e sanno sporcarsi le mani e stare lì con la gente riconoscendo il seme di bene che c'è in ogni esperienza, anche la più fragile " perché come dice il Papa "una madre sa riconoscere il volto di suo figlio anche se è tutto sporco e infangato e il desiderio che ha è restituirgli la bellezza originaria". Le riflessioni sull'Esortazione intrecciate al racconto delle esperienze sul campo con la gente hanno fatto capire come il messaggio della Chiesa sull'amore umano non è astratto e che Papa Francesco ha la preoccupazione di avvicinare la bellezza dell'ideale alla realtà, anche quella ferita.
La dott.ssa Nicoletta Purpura direttrice dell'Istituto Pedro Arrupe è intervenuta mettendo in rilievo un altro tema dell'Esortazione Apostolica, la famiglia come luogo della catechesi dei figli, nucleo attraverso il quale avviene la trasmissione della fede e la difficoltà, nella società di oggi, nel trasmettere questa fede. La dott.ssa Purpura, facendo anche riferimento alla sua personale esperienza, ha evidenziato quanto il Papa concepisca la famiglia come il primo soggetto dell'azione pastorale che deve mirare all'educazione morale ed essere missionaria perché "l'amore non è statico ma dinamico e ci porta a guardarci intorno e ad essere per gli altri quello che cerchiamo di essere per le persone che amiamo di più ". In questo senso anche il dolore all'interno della famiglia può essere un'esperienza di trasformazione che porta a orientare l'amore verso gli altri perché come afferma Papa Francesco: "Gesù vuole una Chiesa attenta al bene che lo Spirito sparge in mezzo alla fragilità, una madre che è capace di sporcarsi con il fango della strada pur di non rinunciare al bene possibile".
Un pubblico numeroso a questo incontro e tante le domande che hanno permesso di approfondire temi diversi: la vocazione al matrimonio, la castità nel fidanzamento e i rapporti prematrimoniali, la sofferenza nella coppia e nella famiglia, il valore della corporeità. Questo fa capire quanto l'argomento riscuota grande interesse e valga la pena approfondirlo con la lettura diretta del documento ma dimostra anche che c'è bisogno di luoghi dove ci si possa confrontare su temi tanto importanti.
Foto di Cristina La Manna