(20 luglio 2013) – Qualche settimana fa è stato lanciato il comunicato stampa dall’Orchestra Sinfonica Siciliana: “due soprani siciliani, provenienti da Officina Sinfonica Siciliana, scelti da Domingo per il Centre de Perfecionament”. Si tratta di due ragazze di 22 anni che sono cresciute e vivono nel palermitano: Federica Alfano e Rosy Aliotta. Le due giovani cantanti, selezionate tra 120 giovani provenienti da tutto il mondo dalla Commissione presieduta da Placido Domingo, sono entrambe allieve del soprano statunitense Elizabeth Smith.
Il Centre de Perfecionament le terrà a studiare da Settembre a Dicembre 2013. Da Gennaio 2014, la possibilità di calcare i palcoscenici europei, a partire dal Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia, insieme a Placido Domingo e artisti di prestigio internazionale.
Interessanti le storie delle due ragazze. Federica Alfano ha scoperto la sua vocazione al canto a soli 10 anni quando al karaoke di un campeggio, un pianista (amante del melodramma) nota la sua voce e le consiglia di intraprendere la strada della lirica. Da quel campeggio la ragazza s’è data da fare: debutto a 16 anni e tanto studio. Ormai da 10 anni segue privatamente le lezioni della sua maestra di canto.
Rosy Aliotta ha una storia non meno sorprendente: ha iniziato a studiare canto soltanto 3 anni fa, da quando s’è diplomata ed ha iniziato contestualmente il Corso di Laurea in “Dams” presso la Facoltà di Lettere di Palermo. Ad oggi le mancano 6 materie per conseguire la laurea e chissà come riuscirà a coniugare il canto e l’Università.
Entrambe hanno studiato quasi un anno in vista del concorso, poi dal 23 al 28 Giugno le eliminatorie in Spagna. Rosy Aliotta, alla prima esperienza su un palco così importante, come il teatro dell’Opera di Valencia, non nasconde la sua emozione: “ero molto agitata durante la prima eliminatoria, è stato per me come un atto liberatorio cantare i pezzi che avevo preparato”. Lei aveva portato un’aria da Il flauto Magico di Mozart e un brano tratto da I Capuleti e Montecchi di Rossini. “Ma per me è stato importante anche sentire come cantavano gli altri, mi ha aiutato a crescere professionalmente”.
Federica Alfano, nel raccontare le eliminatorie, usa il termine “tensione”: “c’era un livello molto alto tra i ragazzi che aspiravano ad entrare. C’era gente da tutto il mondo: russi, spagnoli, francesi, tedeschi, coreani…”. Lei ha cantato un brano tratto da Anna Bolena di Donizetti e il brano affidato alla contessa di Almaviva ne Le nozze di Figaro.
Superate le eliminatorie, in finale viene loro chiesto di proporre un pezzo, ma c’è qualcosa di diverso stavolta: avevano davanti uno dei cantanti più importanti al mondo. “Placido Domingo – racconta Federica – ci è stato ad ascoltare con molta attenzione, ma sorridendo, mettendoci a nostro agio. S’è messo in prima fila proprio per evitare il distacco, di far sentire troppo peso su di noi”. E continua Rosy: “Paradossalmente ero più tranquilla e lo guardavo mentre cantavo. È stato bellissimo”.
Poi 10 giorni di attesa spasmodica: telefonata in caso di risposta positiva, mail in caso di diniego. “Erano le 14 circa - racconta Federica - e io stavo lavando i piatti: l’unico momento della giornata in cui non avevo il cellulare con me. E ad un certo punto squilla il telefono…”. “Io – ricorda Rosy – avevo appena finito di mangiare, mi stavo rilassando finchè compare sullo schermo del cellulare un numero preceduto dal prefisso 0034…”. Adesso loro attendono il 2 settembre per iniziare l’avventura.
“Io non me l’aspettavo questo risultato: sono entrambe soprano, provengono dalla stessa città ed avevano la stessa maestra. Questo le metteva in posizione di svantaggio nei confronti degli altri, anche perché Placido Domingo, ahimè, non è un mio amico.” ci racconta la maestra di canto Elizabeth Smith. Si rammarica la soprano statunitense per l’assenza di opportunità in Italia, avrebbe preferito non farle allontanare così tanto da casa, ma “se sfruttano bene quest’occasione, è l’inizio di una carriera…”.
Concludiamo l’articolo con l’amara e acuta osservazione di questa professionista che ormai da tempo vive e opera nella nostra regione, avendo a che fare con musicisti nostrani: “la Sicilia non promuove i giovani, ma è ricca di talento, di buona materia prima…”.