Candido Cannavò: un siciliano nella storia del giornalismo

 

A Catania domani sarà intitolata una piazza a Candido Cannavò (1930-2009); Piazzale Oceania ne prenderà il nome e lo indicherà tra i luoghi della città all’ombra dell’Etna per portarne anche così l’eredità della memoria da qui in avanti. Insieme al sindaco Enzo Bianco saranno Piergaetano Marchetti (presidente Fondazione Cannavò) e Andrea Monti (direttore de La Gazzetta dello Sport) a condurre alle ore 10.30 e 12 i due momenti dell’intitolazione della piazza e della presentazione al Teatro Musco delle prossime iniziative della Fondazione Cannavò.

“Catania in piazza per Candido” è infatti il titolo del duplice evento voluto e organizzato per dare la forma adeguata a questa giornata celebrativa e civica a un tempo. Sì, perché domani sarà un’occasione propizia non soltanto per ricordare una figura di siciliano illustre nella città in cui è nato, ma per renderne l’opera un patrimonio condiviso tra tutti e per sempre.

A Catania, in particolare nella redazione del quotidiano La Sicilia, Candido Cannavò inizia il percorso professionale che lo porterà a dirigere La Gazzetta dello Sport dal 1983 al 2002. Al glorioso foglio rosa consegna pertanto il periodo della sua maturità narrativa e giornalistica. Durante questi lunghi anni lo sport italiano passa attraverso circostanze diverse in quanto a valori e disvalori con cui misurare entusiasmo e giudizio. E la sua firma resta quale testimonianza di opinioni e valutazioni chiare sull’esemplare rilievo civile che possiede ogni evento agonistico e sportivo.

La Fondazione Candidò Cannavò per lo Sport ne continua l’impegno culturale e sociale a favore dei meno fortunati, di quanti per varie ragioni si trovano ai margini della società o in condizioni di difficoltà e hanno quindi bisogno di aiuto e sostegno generoso per continuare il cammino della vita. Una piazza di Catania da domani recherà ufficialmente il nome di Candido Cannavò. Rinnovarne la memoria equivale, allora, alla scelta di praticare e raccontare lo sport come possibilità per riempire di bellezza e umanità la vita di tutti i giorni.

 

 

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