Silvana Maltese e Paul Fullaway, Just what you need to speak B1 English. The Nuts and Bolts of English, Edizioni People & Humanities, Palermo 2013
ISBN 978-88-98596-02-7
Informazioni:
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Dall’Introduzione: «Questa raccolta di schede di lavoro è il frutto di anni di riflessioni didattiche e di tentativi fatti per bypassare le grandi difficoltà che gli alunni incontrano nel loro approccio alla lingua inglese: è nostro obiettivo quello di condividere i risultati di dette riflessioni con altri insegnanti che affrontano le stesse difficoltà. Questa raccolta non vuole proporsi come alternativa all’uso del tradizionale libro di testo, ma vuole essere un supporto didattico che sintetizzi in modo schematico la vastità di materiale che ogni libro di testo mette a disposizione e che spesso porta l’alunno alla fine del percorso di studio ad esperienze che non lo spingono a fare il punto della situazione: cioè a rispondere in modo consapevole alla domanda… ora cosa so attivamente produrre? Insegnare una lingua straniera avendo a disposizione soltanto 3 ore a settimana, una classe di 28/30 allievi con differenti ritmi e modalità di apprendimento, preparazione di base diversa, interessi diversi è la grande sfida per ogni insegnante. Nonostante la presenza sul mercato di un numero elevatissimo di libri di testo di lingua inglese di altissimo valore didattico e che presentano una ragguardevole quantità di materiale di supporto audio-visivo, la padronanza della lingua inglese per molti dei nostri alunni rimane spesso un traguardo difficile da raggiungere.
Negli anni abbiamo constatato che la competenza acquisita dagli alunni, in molti casi, è caratterizzata da una preponderanza della competenza passiva della lingua (in genere più proiettata sulle competenze di comprensione scritta della lingua che su quelle orali) a discapito delle competenze attive della lingua e in particolar modo a discapito della competenza di produzione orale (speaking) che risulta immancabilmente stentata alla fine del percorso scolastico e che viene sommariamente definita “inglese scolastico”. […] L’idea di questa raccolta di schede di lavoro, quindi, è basata sulla convinzione che si debba creare un percorso didattico che aiuti l’alunno a gestire in modo più cosciente le propria capacità di produzione orale della lingua inglese. Punto iniziale di ogni riflessione sulla lingua inglese è che l’inglese non è sicuramente una lingua morfologica ma è una lingua le cui dinamiche vengono rese chiaramente esplicite da un approccio funzionale e allora… perché non creare“tabelle funzionali della lingua” che possano aiutare l’alunno a crearsi dei parametri mentali di riferimento solidi, tali da dargli certezze nella scelta significativa delle strutture linguistiche? Convinti che questa strada possa facilitare l’approccio alla lingua inglese abbiamo quindi predisposto non specchietti riassuntivi per unit ma tabelle funzionali per livelli di competenze».
Distribuzione scolastica