Rita Martorana Tusa, La Cappella del Rosario in Santa Cita, Edizioni People & Humanities, Palermo 2014
ISBN 978-88-98596-05-8
Dall’Introduzione: All’interno della monumentale chiesa dedicata un tempo a Santa Cita e oggi a San Mamiliano, primo vescovo di Palermo e patrono della diocesi, si trova un gioiello risplendente di marmi policromi, affreschi e stucchi: la cappella dedicata alla Madonna del Rosario, alla quale lavorarono i maggiori artisti palermitani creando un complesso decorativo che, pur con le sue ridotte dimensioni, sta alla pari con i più solenni e grandiosi della città.
Commissionata dalla Confraternita del Rosario che aveva sede nella chiesa di Santa Cita, la decorazione della cappella si inserisce in quel complesso di chiese, oratori, e cappelle appartenenti a Compagnie o Confraternite che costellano la città di Palermo tra XVII e XVIII secolo. Esse testimoniano del radicamento nel popolo di una fede cattolica che influisce anche in modo capillare, attraverso le attività caritative, sull’intera società.
La decorazione di questi luoghi di culto impegna i maggiori artisti palermitani e non solo, portando alla nascita di generi decorativi originali come la decorazione a marmi mischi che ricopre pareti di chiese e cappelle, e la tecnica dello stucco che vede in Giacomo Serpotta un artista geniale capace di stravolgere la materia trattata per trarne effetti teatrali sino allora impensabili.