Filippo Scolareci, Poesia, Miti e Leggende siciliane, Associazione Culturale “Messina Terzo Millennio”, 2011
L’associazione culturale Palermo Cult Pensiero ha presentato, sabato 15 marzo, il libro Poesie, miti e leggende siciliane di Filippo Scolareci; l’incontro si è tenuto presso il salone di Villa Virginia, dimora nobiliare dei primi del Novecento, sita a Palermo in via Nuova 93.
Dopo il benvenuto del dott. Francesco Anello, presidente dell’associazione, è intervenuto l’architetto Nino Principato che ha svelato i contenuti del libro e descritto la metodologia con cui è stato scritto.
Poesie, miti e leggende siciliane di Filippo Scolareci non è una semplice raccolta di racconti mitologici o la mera descrizione, più o meno erudita, di leggende che hanno fatto la storia della nostra isola; il libro, pur mantenendo l’obiettivo di raccontare i miti e le loro vicende epiche, analizza e racconta principalmente la realtà storica su cui poi i letterati, gli intellettuali e il popolo stesso costruiranno le leggende che, miscelandosi con la verità storica, formeranno un unico ed inconfondibile amalgama popolare.
Tale processo nasce dall’insostituibile tradizione orale, ossia dal racconto che si tramanda verbalmente da generazione in generazione. Ma il racconto presto avvertirà la necessità di essere sempre più “partecipato” fino ad assumere la forma scritta: nasce così la leggenda, “qualcosa che appunto deve essere letto”. “La Sicilia è la regione con più leggende d’Italia”, continua Principato, ma è indispensabile, per una loro più completa comprensione, andare oltre la semplice narrazione, analizzando il contesto storico che l’ha generata, i luoghi che hanno fatto da scenario e gli uomini che ne sono stati protagonisti.
Tanti sono gli studiosi e gli intellettuali dell’Ottocento che seguendo tale metodologia di ricerca hanno aggiunto importanti tasselli nella storia della nostra isola, basti pensare al dialettologo Corrado Avolio, allo storico Salvatore Salomone Marino e al grande filologo e letterato Giuseppe Pitrè, il primo grande demologo moderno; essi, con la loro alacre opera di ricerca non si sono soffermati al fatto demologico o antropologico del sapere ma hanno esteso il campo dell’indagine culturale universitaria dei cattedratici alla cultura “subalterna” e popolare.
Partendo dai fatti storici, quindi, Filippo Scolareci racconta nel suo libro la Palermo dei Beati Paoli, la Messina dei giganti di Mata e Grifone, parla della figura mitologica di Colapesce, citata da Verne e conosciuta anche nel lontano Giappone, narra del pastorello Dafni e delle guerre di espansione dei Siculi contro i Sicani. L’indagine prosegue con la descrizione della figura letteraria di Alcimo da Messina, ideatore della leggenda, descritta nella sua opera “Italica”, della Lupa che allatta Romolo e Remo, figli di Rea Sivia e del dio Marte.
Un’altra figura studiata dall’autore, ed ampiamente descritta nel testo, è quella del brigante messinese Pasquale Bruno, giustiziato a Palermo nel 1803 e protagonista a sua vota del romanzo Pascal Bruno dato alle stampe nel 1838 da Alexandre Dumas. Arricchisce la galleria delle personalità siciliane svolta da Principato l’immagine di Camìola Turinga, la quale innamorata di Rolando, fratellastro del Re Pietro II d’Aragona, viene ripudiata dal suo amante dopo la promessa di matrimonio.
Le vicende del tormentato amore di Camìola Turinga, che prenderà i voti dopo il rifiuto delle nozze, verranno descritte da Giovanni Boccaccio nel suo De mulieribus claris, dal cinquecentesco Matteo Bandello in una sua novella, da Friedrich Schiller in La sposa di Messina – I fratelli nemici e da William Shakespeare nella sua commedia Molto rumore per nulla.
È proprio il drammaturgo inglese l’ultimo protagonista della serata, in quanto vengono presentati i recenti studi che dimostrerebbero che Shakespeare altri non era che un siciliano, Michelangelo Florio Scrolla-Lanza, che per sfuggire alla persecuzione religiosa, partendo dalla Sicilia, risalirà l’intera Italia per rifugiarsi definitivamente in Inghilterra; in quell’occasione cambierà il proprio cognome Scrolla-Lanza o Scrolla-Lancia nella sua traduzione letterale: Shake Speare.
Con queste suggestive tesi, supportate da numerosi elementi biografici e filologici, si è conclusa la recente presentazione a Palermo del libro di Filippo Scolareci, edito dall’Associazione Culturale “Messina terzo millennio” nel 2011 e secondo di una trilogia dedicata alle tradizioni ed alla cultura siciliana. Ma quelli su cui ci si è soffermati sono soltanto alcuni dei protagonisti che l’autore descrive nel suo volume; infatti, sfogliando le pagine del volume, il lettore scopre molte altre vicende di personaggi storici e al tempo stesso leggendari.
Durante gli interventi l’autore ha recitato alcune sue poesie scritte sia in italiano che in vernacolo; tali poesie, premiate in diverse manifestazioni letterarie, sono anche presenti nel libro e fanno da introduzione ai vari racconti.
LIBRI - Presentazione di "Poesia, miti e leggende siciliane" di Filippo Scolareci
(ph. Carlo Guidotti)
– SicilyPresent.it