Beatrice Mortillaro, Da Garibaldi a Che Guevara. Storie della mia famiglia, Prefazione di Daniele Pompejano, Navarra 2015
La passione rivoluzionaria scorre nel filo rosso del Dna. Lo spirito di indipendenza, di libertà e l’avversione alle ingiustizie e al giogo della dittatura si tramandano nei secoli, da generazione a generazione.
Lo testimonia il libro di Beatrice Mortillaro Da Garibaldi a Che Guevara edito da Navarra. Un libro in cui l’autrice, già terapista familiare presso il reparto di Neuropsichiatra infantile del Policlinico di Palermo e portabandiera di battaglie femministe negli anni Settanta, ripercorre le vicende dei suoi antenati, a partire di quelle del bisnonno Filippo Mortillaro, protagonista della rivolta garibaldina della Gancia nell’aprile del 1860.
Beatrice Mortillaro ricostruisce i moti garibaldini aiutata dal ricordo del racconto orale del padre, e ce ne fa rivivere le tensioni, gli aneliti, le speranze di riscatto, ma anche le delusioni che a essi seguirono con l’annessione della Sicilia al regno piemontese.
Ma Beatrice Mortillaro, nel ricomporre la storia della sua famiglia – una famiglia di spicco in Sicilia sia nel campo imprenditoriale che in quello culturale – non si ferma alla nascita dell’unità d’Italia, né si limita ai confini del territorio nazionale. La Mortillaro segue le tappe dei suoi avi che, per desiderio di libertà, emigrano sul finire dell’Ottocento in Argentina. Da allora, varcato l’Oceano, i Mortillaro, generazione dopo generazione, tessono le trame di battaglie civili in cui spicca la loro sete di giustizia e di equità sociale. L’autrice, grazie a una ricerca certosina, raccogliendo i racconti dei parenti oltreoceano, scopre figure di non comune spessore etico e vite vissute all’insegna di ideali perseguiti con coraggio, ostinata passione e non pochi sacrifici (uno dei suoi avi è desaparecido nel regime del generale Videla).
Le vicende degli antenati di Beatrice Mortillaro si intrecciano con quelle della storia del Sudamerica e con i suoi straordinari protagonisti, tra i quali il mitico Che Guevara. «La storia siamo noi» canta Francesco De Gregori, e quanto ciò sia vero si coglie leggendo il libro di Beatrice Mortillaro che, nell’esplorare la vita dei suoi antenati, attraversa i grandi eventi dei moti risorgimentali, delle due guerre mondiali, delle battaglie per la democrazia nel Sudamerica.
Il libro della Mortillaro riordina il mosaico di una famiglia sparsa per il mondo, separata da enormi distanze geografiche ma unita dagli stessi ideali, e nel farlo mescola la loro microstoria con la Storia, rivelando il nesso inestricabile che si manifesta tra il privato e il pubblico.
Da Garibaldi a Che Guevara è un libro originale e avvincente in quanto sospeso tra la saggistica e la narrativa. È un saggio perché si sofferma su fatti della storia evidenziandone, seppure con taglio sintetico, i tratti che li connotano; è un romanzo, intrigante e appassionante, perché la storia della famiglia Mortillaro emoziona e cattura, tanto da fare apparire frutto di fantasia, per gli intrecci e i risvolti avventurosi, ciò che invece corrisponde pienamente al vero.