(11 febbraio 2015) – Nell’ambito della rassegna “Un Natale fuori dal comune” l’Associazione Culturale Flavio Beninati ha organizzato un’interessante mostra dedicata alla figura artistica di Sergio Tofano: nella prestigiosa sede di Palermo, numerosi sono i documenti e i cimeli esposti che ne ricordano la lunga carriera.
Tofano, conosciuto come STO, è stato attore teatrale, regista cinematografico e scrittore ma il suo nome, o ancora di più il suo pseudonimo, rimane legato alla sua immortale creatura frutto della fervida attività di fumettista, ossia il “Signor Bonaventura”.
La mostra è intitolata “Tofano e Bonaventura” e percorrendo le suggestive sale ad essa dedicata è possibile passare in rassegna l’ampio percorso artistico dell’autore: oltrepassato lo scenografico ingresso vi è la prima sala che contiene un’esposizione stabile di arte figurativa del primo quarto del XIX secolo, il cosiddetto Futurismo, a cui è dedicata l’ampia collezione di autorevoli manuali illustrati e di stampe antiche.
La sala adiacente ospita uno splendido esemplare di torchio tipografico del secolo scorso prodotto dalla ditta Otto Mandelli di Milano, recuperato dall’Associazione Beninati e utilizzato per la produzione artigianale di stampe realizzate con incisioni in rame create dal Laboratorio Saccardi e raffiguranti il celebre personaggio tofaniano.
Negli ambienti successivi vi sono esposti molti oggetti che raccontano Sergio Tofano attore e regista: fra una moltitudine di articoli, locandine originali, foto d’epoca e ritratti di scena l’Associazione Flavio Beninati mette a disposizione uno schermo che trasmette un documentario sulla vita dell’artista romano, costituito da estratti di cinegiornali d’epoca prodotti dall’istituto Luce, e un display mediante il quale vi è la rara possibilità di ascoltare proprio Tofano che canta in duetto con Vittorio De Sica in una registrazione del 1933: la medesima sala contiene abiti di scena e tutto il nécessaire tipico dell’attore di prosa.
Continuando il percorso ci si trova nella sezione dedicata alla bibliografia dove, tra le sculture a tema eseguite da Carla Garofalo, si possono sfogliare antichi libri sulla storia del fumetto e delle antologie delle tavole dedicate al Signor Bonaventura, creato dalla fantasia del suo autore nel 1917 ed indiscusso protagonista delle grandi pagine del Corriere dei Piccoli; e proprio di questo giornale, nato come supplemento del Corriere della Sera nel 1908, la mostra presenta svariate copie originali, adagiate sopra un tipico tavolo da disegnatore dove primeggiano i famosi incipit rimati “Qui comincia l’avventura del Signor Bonaventura”.
Anche in questa sala è presente l’elemento multimediale: un monitor trasmette due moderni episodi in grafica 3D creati da Marco Bigliazzi con l’intento di presentare al pubblico delle nuove generazioni questo grande personaggio del secolo scorso.
L’ultima grandiosa sala è visibile attraverso una grande mantovana di tessuto dorato e bordeaux che simula un sipario teatrale dietro il quale si erge una grande riproduzione del costume originale del Signor Bonaventura, con le scarpe affusolate, la mantellina, il tipico cappellino a cupoletta di colore rosso, i morbidi pantaloni bianchi e l’immancabile fido bassotto giallo, compagno insostituibile di mille e più avventure.
Termina così una passeggiata alla riscoperta di un grande poeta del Novecento, un artista che con la sua opera fumettistica ha saputo creare piccoli short autoconclusivi tra il grottesco e il visionario, tra il surreale e il romantico, privi di dialoghi diretti ma arricchiti da memorabili strofe in rima baciata, il cui ritmo viene scandito da colori decisi ma tenui al tempo stesso, da situazioni avventurose ma dal sereno finale, da personaggi che incarnano anche la cattiveria, l’invidia e l’avarizia ma che alla fine non possono che soccombere dinanzi alla genuinità d’animo del giovane uomo che con innocenza e bontà viene costantemente premiato in un’interminabile storia a lieto fine che appaga il protagonista ed il lettore stesso.
Ripuntare oggi i riflettori su Sergio Tofano è una grande iniziativa culturale promossa dall’Associazione Flavio Beninati che si occupa prevalentemente, con il progetto “Lettera F” di bioetica e dello studio dei vari stati di coscienza durante lo stato di coma e di quanto l’affetto e l’amore possano influire sulla persona apparentemente assente.
Questo è il significativo percorso seguito da un’Associazione Culturale unica, dedicata alla memoria di un giovane, Flavio appunto, che a soli trentatré anni ha abbandonato la vita terrena dopo trentun giorni vissuti in stato di coma.
La seconda anima dell’Associazione ha il suo nucleo nell’estesa e raffinata biblioteca che diviene strumento insostituibile per la ricerca storica e biografica del patrimonio umano e culturale italiano, con dibattiti ed approfondimenti in tutti i campi del sapere, dalla pittura alla musica, dalla scienza alla storia; ed è proprio in quest’ottica di ricerca che si colloca l’esposizione “Tofano e Bonaventura”, dedicato all’interprete delle mille anime del teatro italiano.
La mostra è curata da Manfredi Beninati, con il contributo della Prof.ssa Antonella Ottai e di Gilberto Tofano e la collaborazione di Carla Garofalo, Maria Romana Tetamo e Roberto D’Angelo ed è visitabile fino a 28 febbraio in via Quintino Sella 35 a Palermo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.
LUOGHI & STORIE - Il Signor Bonaventura protagonista di una mostra dedicata a Sergio Tofano
(ph. Carlo Guidotti)