(21 febbraio 2014) – Il 20 febbraio, presso la Fonderia Reale di Palermo, la casa editrice Kalós ha organizzato un interessante incontro nel quale la professoressa Rita Cedrini, docente di Antropologia Culturale nella Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Palermo, ha illustrato al pubblico la storia del cibo e del mondo che ruota attorno ad esso mediante la proiezione di slides raffiguranti importanti opere artistiche.
“Tradizioni del cibo tra alimentazione ed eleganza” è il titolo dell’evento, attraverso il quale si scopre come sia possibile leggere la storia del mondo culinario semplicemente “leggendo”, in ordine cronologico, i dipinti più o meno famosi realizzati prevalentemente in Europa, da Velasquez a Van Gogh.
Dopo un’introduzione dell’architetto Carmelo Sebbio, il viaggio nel tempo inizia con la fotografia di un particolare di un mosaico romano del I sec. d.C., in cui viene raffigurato un pavimento domestico subito dopo il pranzo, con i resti e gi scarti del cibo gettati per terra, secondo l’usanza del tempo.
Antecedente all’anno 1000 è la prima forchetta, realizzata a due punte, introdotta a Venezia in occasione dello sposalizio della figlia del Doge con il Re di Costantinopoli.
Nel 1440, osservando la foto un dipinto, ci si accorge di come iniziano ad apparire i primi teli di stoffa per coprire le tavole; nel dipinto di Frans Halls “Banchetto degli ufficiali”, realizzato nel 1616, i calici in vetro fanno invece la loro prima apparizione, per il brindisi, in sostituzione delle tradizionali coppe.
Ma il 1635 è il vero spartiacque in quanto la tavola per il pranzo diventa protagonista del pranzo stesso, sul quale regnerà un ordine totale caratteristico sia della forma che della disposizione degli elementi contenuti.
Nel 1700 cominciano a riprodursi in maniera cospicua i prodotti alimentari importati dalla neonata America; ecco che protagonisti dei dipinti diventano giovani donne, vestite di sontuosi abiti, che su eleganti divani in stile rococò sorseggiano the, caffè o cioccolata; in altre tele, come quella in una del 1746, i soggetti raffigurati in primo piano sono proprio i servizi da thè o da caffè ma anche il pane che viene associato ai biscotti come alimento dolce da accompagnamento.
Nel 1773 appare in un dipinto europeo un curioso strumento: un catino per riporre capovolti i flute in vetro immersi nel ghiaccio, una sorta di frigidaire ante litteram.
Terminata la carrellata di dipinti del XVII e del XVIII secolo, la professoressa Cedrini passa in rassegna l’arte manifatturiera della porcellana, i cui artisti produrranno soprattutto grandi quantità di saliere, di salsiere e di tazze per il gelato.
Un raro accessorio presentato durante l’incontro è la Cadènas, o Cadenàs, un retaggio medievale di una sorta di segna posto: esso era a forma di nave con parti in metallo e conteneva le proprie posate personali e le preziose spezie con cui il proprietario era solito condire il cibo.
La presentazione si conclude con la descrizione per immagini dell’arte legata alle sculture di pane, presentando i cosiddetti “altari di San Giuseppe” e i caratteristici “archi di pane” di San Biagio Platani.
Osservando i quadri presentati dalla Cedrini ci si accorge come la tavola diviene quindi una sorta di palcoscenico per quella grande coreografia che è l’arte del mangiare.
Prima pagina - "Tradizioni del cibo tra alimentazione ed eleganza". Incontro alla Fonderia reale di Palermo
(ph. Carlo Guidotti)
– Sicily Present