(24 settembre 2014) – Si svolgerà nella serata di oggi, a Messina, l’incontro settembrino organizzato nell’ambito del Cortile dei Gentili. L’appuntamento è per le ore 17.00 presso la Biblioteca Regionale (Palazzo Arcivescovile, Cappella S. Maria dell’Arcivescovado – Via I settembre n. 117). L’incontro sarà introdotto da P. Tanino Tripodo (sacerdote e Direttore della Caritas Diocesana), e dalla Dr.ssa Tania Poguisch (docente e mediatrice culturale, Presidente dell'Associazione “Migralab A. Sayad”).
A loro è dato il compito di mettere in campo argomenti e questioni traendo motivo di giudizio dalla concreta esperienza quotidiana. Il tema, infatti, ha a che fare con la vita reale ed è il seguente: “I nuovi messinesi. Migranti: li preferiamo enclave o integrati?”.
Al Cortile dei Gentili si discuterà di un tema con cui quotidianamente si impattano esperienze e visioni della vita, di dinamiche relazionali interpersonali e pubbliche strettamente legate allo stare insieme della gente nelle società contemporanea, dove mutamenti e cambiamenti corrono rapidi; il che ha senz’altro un particolare rilievo a Messina, città di approdo e ingresso in Sicilia attraverso il mare dello Stretto. Una condizione geografica, questa, che nel corso dei secoli ne ha determinato in termini originali l’evoluzione e configurazione urbanistica.
A Sergio Todesco, direttore della Biblioteca Regionale Universitaria di Messina e promotore degli eventi culturali presentati nell’ambito del programma di incontri del “Cortile dei Gentili”, dobbiamo anche l’elaborazione di una scheda pensata e scritta per definire la piattaforma di idee e questioni posta a oggetto della conversazione. E, come negli altri casi, la scheda consegna spunti di riflessione che consentiranno l’apertura del dibattito tra relatori e intervenuti al dibattito di stasera.
Conversare e ragionare su quanto attiene al fenomeno dei migranti sono urgenze dettate dalla stringente attualità ed esigenze provocate dal fatto di volerne comprendere le dinamiche sociali e culturali nella prospettiva storica del presente. Non è in dubbio, del resto, che la qualità della vita delle nostre città sarà posta in rapporto con la maniera in cui i fenomeni migratori diventeranno premessa di nuova integrazione e possibilità di bene comune.