La presentazione del libro: “Ho scelto l’Amore. Una storia, un sì, un’avventura”. Un pomeriggio di ringraziamento e di amicizia trascorso con le suore del Bell’Amore

Suor Nunziella Scopelliti, intervistata da Katia Mammana racconta in un libro la sua storia personale e quella dei 25 anni dell’Istituto delle Suore del Bell’Amore presenti a Palermo, in Italia e in Germania a servizio della chiesa e di tutti gli uomini.

 

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La presentazione del libro intervista che raccoglie la testimonianza e la storia di suor Nunziella Scopelliti, fondatrice delle suore del Bell’Amore a Palermo non è stata appena l’occasione per ripercorre i 25 anni della presenza dell’Istituto, quanto l’opportunità per ricordare e festeggiare con tutte le suore, famose a Palermo per l’abito celeste che indossano e per essere affettuosamente chiamate “le suore del Cardinale Pappalardo” le grazie ricevute dal Signore e l’opera missionaria e caritativa che svolgono in tanti ambiti della vita sociale della città.

Il riferimento e il ringraziamento al Cardinale Pappalardo è d’obbligo perché fu proprio lui che senza conoscere direttamente la storia e il percorso religioso di suor Nunziella in una afosa giornata dell’agosto del 1994 intuì, come scrive Katia Mammana nella introduzione al libro intervista da lei curato, “la presenza di Dio nella sua (di suor Nunziella) vicenda e la accoglie nell’Arcidiocesi”. In pochissimo tempo l’8 dicembre dello stesso anno il Cardinale eresse canonicamente l’Istituto e il 25 dicembre ne approvò le Costituzioni. Da quel giorno suor Nunziella e il manipolo delle consorelle che aveva portato con sé dall’Istituto religioso della Santa famiglia di Bordeaux da cui provenivano hanno dato vita a Palermo ad una presenza ampiamente riconosciuta dalle numerosissime persone intervenute nell’Aula Magna della Facoltà Teologica di Sicilia per ascoltare interessanti e talora commoventi testimonianze dei relatori presenti.

Ha colpito innanzitutto la presenza di mons. Peter Beer, Vicario generale della Diocesi di Monaco e Frisinga invitato perché nella sua diocesi c’è l’unica casa dell’Istituto fuori dai confini italiani. Ha spiegato la sua presenza a Palermo raccontando come nel Duomo di Monaco vi sia in una cappella, luogo di devozione mariana, con una effige della Santa Madre di Dio che la differenzia dalle molte altre immagini presenti nell’Arcidiocesi. “Si tratta - ha spiegato - del medaglione con la Santissima Trinità che le suore del Bell’Amore portano sul loro abito religioso”. E poi ha aggiunto: “L’effige e il medaglione esprimono il senso della comunione trinitaria che concilia reciprocamente molteplicità e unità, lasciando ad ognuno il suo tratto distintivo, senza lasciare il tratto umano”.

La presentazione di un libro è sempre il riconoscimento all’autore e nel caso di una intervista all’intervistato. Ma come ha efficacemente fatto notare l’Arcivescovo Emerito di Monreale mons. Salvatore Di Cristina, che fu testimone diretto dell’inizio dell’avventura di cui si dice fin dal titolo del libro, il soggetto del libro e dell’esperienza non è un io, ma sempre un io al plurale. Citando ripetuti passi del libro ha evidenziato come fin dall’inizio il Cardinale Pappalardo si rivolse a suor Nunziella al plurale, indicando da quei primi mesi come si trattasse di una esperienza di comunione che doveva coinvolgere tutte le sorelle che con lei avevano iniziato quell’avventura.

L’intervista curata da Katia Mammana ripercorre tutte le tappe della vita di suor Nunziella, dagli anni vissuti a Messina dove nacque, al suo ingresso nell’Istituto religioso della Santa famiglia di Bordeaux dove trascorse gli anni dal 1971 al 1994, fino all’arrivo quasi casuale, ma certo miracoloso a Palermo, accolta dal Cardinale Pappalardo ma subito alle prese con tanti problemi concreti e urgenti, primo tra tutti quelli della casa e del sostentamento.

Suor Antonella, che con maestria giornalistica ha cucito i vari interventi, ha snocciolato un lungo elenco di soggetti che hanno aiutato le suore del Bell’Amore in questi 25 anni, associazioni, movimenti, ordini religiosi, sacerdoti, laici, parrocchie; un elenco di amici tutti presenti in sala giunti non per raccogliere ringraziamenti, ma per partecipare di un evento di gioia e comunione ecclesiale. Ed in sala c’erano anche i tanti giovani con cui le suore svolgono quotidianamente la loro opera educativa in tanti ambiti della città, nonché due novizie Silvia, messinese ora trapiantata a Palermo per seguire gli studi alla Facoltà Teologica di Sicilia e l’ultima arrivata, Diva, di origini filippine che nel corso della sua permanenza a Monaco per motivi di studio ha incontrato proprio una suora del Bell’Amore che l’ha aiutata a dare seguito alla vocazione che covava nel suo cuore e della quale non aveva ancora piena consapevolezza.

Anche l’Arcivescovo di Catanzaro Squillace mons. Vincenzo Bertolone ha offerto il suo contributo e i suoi personali ricordi perché negli anni decisivi del riconoscimento dell’istituto si trovava a Roma ed ebbe modo di seguire in prima persona le vicende che poi portarono suor Nunziella e le altre a Palermo.

L'Istituto è, oggi, presente in Italia e in Germania, con otto comunità in sei diocesi e precisamente a Palermo, Catania, Zafferana (Ct), Naso (Me), Messina, San Cipriano d'Aversa (Ce) e Monaco di Baviera.

Le attività tipiche dell'Istituto, come i Pomeriggi di famiglia, gli incontri dei Cenacoli del Bell'Amore, i Centri giovanili... sono momenti di formazione e di approfondimento della tipica spiritualità ecclesiale che caratterizza la nuova Fondazione.

Sei le riviste: Il Cenacolo, In famiglia, Insieme con voi, Per voi giovani, Per voi più giovani, Per voi, sono organi di comunione e di diffusione della stessa spiritualità.

L'Istituto si mantiene con il lavoro delle suore impegnate nel connettivo ecclesiale e sociale, anche con lavori qualificati di vario tipo. Collegata con la famiglia religiosa è anche nata l'Associazione dei "Cenacoli del Bell'Amore", aperta a persone di varia età e stato di vita, che vogliono condividere la missione e la spiritualità dell'Istituto: si tratta per lo più di famiglie giovani e di giovani provenienti da varie parti d'Italia e da Monaco di Baviera.

Particolarmente significativa anche la testimonianza di don Dino Lanza, direttore del Centro Regionale Vocazioni che avendo conosciuto suor Nunziella all’inizio della sua esperienza religiosa nella medesima provincia di Messina, ne ha evidenziato i caratteri significativi che già erano in nuce all’inizio.

Va poi detto dell’intervento all'inizio dell'incontro, dell’Arcivescovo di Palermo mons. Corrado Lorefice che, dopo le affettuose parole di benvenuto del Preside della facoltà, Francesco Lomanto, ha evidenziato  i tratti più significativi dell’esperienza religiosa e dell’impostazione teologica del pensiero che suor Nunziella esprime attraverso gli strumenti di comunicazione di cui si è detto, il tutto splendidamente sintetizzato nella prefazione al testo.

“I poveri – ha detto - sono categoria teologica prima che sociologica, sono dono prima che emergenza. Così mi sono riconosciuto nella bellissima espressione di suor Nunziella secondo cui ‘bellezza e povertà vanno insieme’. È il legame con la povertà che consegna alla bellezza il suo compito di profezia. È la povertà che trasfigura la bontà in bellezza e la rende profezia. Sono i poveri il vero tesoro di una Chiesa locale. Su questa via che attraversa la bontà e conduce alla bellezza c’è spazio anche per la povertà come esperienza di Dio. Bontà, bellezza, povertà. Tre categorie di esperienza spirituale, non lontane dalla realtà, non separate dalla pastorale, ma profondamente radicate in quel soffio leggero che lo Spirito pone come dono dentro la vita e il cuore di ognuno di noi, soprattutto dei poveri, che sono anch’essi una categoria teologica”.

Ed ha poi così proseguito: “La bellezza coniugata alla povertà genera la dignità. La dignità dei poveri è opera buona di bellezza. A guardare bene su questa via dove avviene l’incontro tra bellezza e povertà, dove si genera la dignità dei poveri, affiora come esperienza lungo la strada dell’umano, di quell’umano riflesso dell’incarnazione, la profondità e la tenerezza della pietà”.

Suor Nunziella chiamata a gran voce alla fine dell’incontro dopo i ringraziamenti ha dato appuntamento per i prossimi momenti di celebrazione e ricordo di questo 25 anniversario che si concluderanno l’8 dicembre del 2019.

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