“Tu ci inviti alla tua mensa”. Questo è il titolo dell’iniziativa lanciata dalla Caritas diocesana in occasione della Quaresima. È un invito rivolto a tutti, soprattutto alle parrocchie, per organizzare momenti conviviali attraverso cui contribuire alle spese di ristrutturazione e adeguamento della Locanda del Samaritano, gestita dalla Caritas in Vicolo San Carlo – Piazza della Rivoluzione a Palermo.
La struttura fornisce, la colazione, un pasto caldo e la cena alle persone senza dimora o in situazione di grave emarginazione, seguite dal Centro di Ascolto Caritas, offrendo un momento di accoglienza e di ascolto finalizzato a orientarle verso la rete dei servizi presenti sul territorio
Domenica 10 marzo fra Pino Noto, direttore della Caritas, aveva celebrato la Messa delle 11,30 nella parrocchia di Sant’Ernesto e aveva lanciato l’iniziativa con queste parole: “Abbiamo pensato come uffici pastorali della Caritas, della catechesi, della liturgia, della pastorale giovanile che uno dei modi concreti per vivere una Quaresima di carità e contribuire generosamente alla campagna: “Tu ci inviti alla tua mensa”, attraverso una cena di solidarietà che ogni parrocchia può organizzare. In questo modo la nostra Caritas diocesana intende rispondere a tutte le forme di povertà, raccogliendo e sostenendo chi ha bisogno. Vi invito a rispondere con generosità a questo appello affinché tutta la comunità di sant'Ernesto sia davvero coinvolta in prima persona”.
Ha poi inserito questa proposta all’interno del tema della Quaresima: “Il digiuno e l'elemosina, che insieme alla preghiera caratterizzano il tempo della Quaresima, trovano concretezza nella vicinanza della chiesa di Palermo alle persone, alle famiglie colpite dalla crisi economica e dalla conseguente perdita di lavoro. Da alcuni anni, infatti, un numero sempre maggiore di uomini e donne bussa alle porte della Caritas diocesana per trovare un aiuto in grado di alleviare la loro condizione di povertà e indigenza e per guardare avanti con più speranza. Nello specifico, le persone che nell’ultimo periodo si sono rivolte alla Caritas diocesana sono aumentate notevolmente. Le richieste di aiuto sono aumentate: la maggior parte è costituita da nuclei familiari con figli minori a carico, famiglie dove è venuto meno l'unico stipendio e dove è cessata anche la cassa integrazione”.
La proposta è stata accolta con entusiasmo tra i parrocchiani che si sono dati appuntamento lunedì sera 25 marzo 2019 in pizzeria. I partecipanti hanno trovato sul tavolo una tovaglietta con il logo e le motivazioni dell’iniziativa ed è stato chiesto loro che al costo della pizza si aggiungesse una somma di danaro per contribuire alla proposta della Caritas.
“Sì è trattato di un bel momento di convivialità e fraternita - ha detto il direttore della Caritas parrocchiale Alfredo Liotta –. Alcuni hanno addirittura portato da casa frutta e dolci per rendere più gradevole la serata. Vi è stato anche chi, non potendo partecipare, ha contribuito con una propria offerta”.
Così ha commentato la serata fra Pino Noto: “Ancora una volta si è fatta esperienza di un gesto che popola la quotidianità, anche se potrebbe rimanere nascosto, ma se ci scaviamo dentro troviamo qualcosa di più della solidarietà e del volontariato: si chiama carità. È il cuore del modo di vivere e di condividere che Cristo ha portato nel mondo e quindi per ogni cristiano una possibilità di approfondire il proprio legame con Cristo”. E poi ha aggiunto: “Grazie alla comunità parrocchiale di Sant’Ernesto che ha partecipato alla Quaresima di carità e che ci testimonia che la carità costruisce, perché non è solo “fare del bene” ma una concezione nuova di sé e degli altri”.