(20 aprile 2013) – Palermo è ancora per qualche giorno Con Jean-Luc Nancy. Si conclude infatti lunedì il Seminario su comunità e immagine che da martedì scorso vede a colloquio studenti, dottorandi e docenti dell'Ateneo di Palermo (ma da venerdì anche un pubblico più ampio) con il noto filosofo francese Jean-Luc Nancy. Il seminario, a cura di Rosaria Caldarone e Michele Cometa, si è svolto martedì, mercoledì e giovedì presso la Facoltà di Scienze della Formazione, mentre venerdì si è spostato presso la sede dell’Institut Français (Cantieri culturali della Zisa), ove si terrà anche l’ultimo appuntamento di lunedì prossimo ( locandina ).
Con Jean-Luc Nancy: probabilmente l’unico titolo possibile per l’incontro con un filosofo che al con ha intestato tutta la fatica del pensare. Con (cum, avec, mit, with): questa parola custodisce, secondo Nancy, il grande dimenticato della storia dell’Occidente, che si riaffaccia a tratti per esplodere come questione nel Novecento. È Heidegger a metterlo a fuoco, quando, in Sein und Zeit (Essere e Tempo), afferma che il Dasein è Mitsein: l’esserci è sempre con-essere. Con Nancy: l’essere è da sempre rapporto; non esistono i soggetti e successivamente (una successione non solo temporale ma anche e soprattutto logica) la loro relazione, ma è il con ad essere soggettivante: io sono nei miei rapporti e nei miei rapporti si tratteggia il mio volto. Un fatto semplicissimo in cui si percepisce la radicalità del con: lo sviluppo dell’embrione nell’utero della madre.
Pensare a fondo il con significa, per Nancy, non solo ripensare l’ontologia, ma attraversare la questione dell’immagine, del comune e del proprio, della democrazia, del corpo, della tecnica, dialogando quindi con l’arte, la letteratura, la cultura e la tecnologia, il Cristianesimo. Questo non solo nelle aule accademiche dell’Università di Strasburgo, ove Nancy è stato a lungo docente, ma anche in testi come Essere singolare plurale, Tre saggi sull’immagine, Le Muse, La comunità inoperosa, L’esperienza della libertà (e molti altri). Un pensiero sicuramente ardito e potente che per questo non smette di suscitare riflessione e discorso. Per chi desiderasse incontrarlo da vicino l’occasione prossima è lunedì ai Cantieri culturali della Zisa.