(29 giugno 2013) – Dopo Milano, Padova e Venezia, ieri pomeriggio, 28 giugno, è stato offerto anche alla platea palermitana un incontro con i cinque finalisti del Premio Campiello 2013, che verrà assegnato il prossimo 7 Settembre al teatro “La Fenice” di Venezia. Banca Nuova ha ospitato l’evento in qualità di sostenitore della Fondazione Premio Campiello.
Il luogo era strano, per chi fosse entrato per la prima volta: l’ex capannone della sede dell’Enel di Palermo, oggi sala conferenze della direzione generale di Banca Nuova con parquet chiaro a moduli quadrati e poltroncine blu dalle prime file riservate. Rigide figure con giacche e cravatte gessate, sedute accavallando studiatamente le gambe, alternate a teste ingobbite su taccuini da riempire con biro quasi esaurite: questo il pubblico assortito. In entrambi i casi, padroni di casa e stranieri.
La natura dell’incontro era di stampo commercial-culturale: in fin dei conti è stata resa pubblica l’attività del Premio, la sensibilità dell’istituto bancario e il pregio delle opere. Ma le teste ingobbite sui taccuini indicavano qualcos’altro: si era venuti per un incontro sufficientemente commerciale, ma con la speranza di incontrare qualche parola soppesata da pensare.
Al centro del lungo tavolo in fondo alla sala, il giornalista e scrittore Gaetano Savatteri, fresco di direzione artistica del festival “Trame”, svoltosi a Lamezia Terme tra il 19 e il 23 giugno, dedicato ai libri sulle mafie. Il giornalista cresciuto nel paese di Leonardo Sciascia ha moderato il dibattito con gli autori tentando di sfuggire al rito della presentazione. La domanda che ha voluto porgere per iniziare la serata è stata la più importante, per quale motivo si è scelto di scrivere il libro.
E la cosa interessante sono state le suggestive risposte o non risposte degli autori. Beatrice Masini, che ha raccontato come uno dei due luoghi cardine per il suo romanzo sia poco distante dalla casa in cui è cresciuta, dalle parti di via Brusuglio a Milano: il luogo tutt’altro che ordinario, immerso nella ferialità di una città come il capoluogo ambrosiano, è la villa della famiglia Manzoni. Il fiero comasco Giovanni Cocco che s’è impegnato nell’enumerare la genealogia di uomini e pensiero lombardo a cui si ricollega la sua opera e squadernare i principali avvenimenti che ci hanno condotto in questo tempo di crisi: il ché insieme ai primi quattro libri della Bibbia, costituisce lo scheletro della sua opera.
Valerio Magrelli che, per descrivere quanto nella sua opera siano intrecciate la figura di suo padre e suo figlio, ha narrato della “cipria di barba” del volto del nonno rinvenuta dal nipote in un rasoio elettrico dagli ingranaggi inceppati. E Fabio Stassi, di origini siciliane, che ha evocato come luogo cardine della sua narrazione un circo che pianta le tende su un polveroso spiazzale di Trastevere.
Ugo Riccarelli ha inviato un video di una decina di minuti, in cui seduto sulla sua poltrona dando le spalle a uno sfondo fatto da una libreria fitta di volumi e delle fotografie in bianco e nero incorniciate, racconta i motivi del suo libro, narrando a grandi tratti la storia di Signorina, che scopre quanto amare costi i graffi della vita, “ti riga la pelle l’amore”, ma che in fondo nulla vale se non percorrere quella strada “della libertà, della realizzazione, in fondo della Bellezza”.
Alla fine dell’incontro ciascuno si sarà fatto i conti in tasca, magari per vedere se il portafogli permettesse di azzardare qualche acquisto; ma chi ha ascoltato non può che registrare come al centro della cinquina di romanzi scelti dalla giuria del Campiello 2013 siano l’amore, i padri e la crisi: come a dire che oggi gli scrittori d’Italia come mai, o come sempre, stiano pensando alla comprensione, la direzione e l’ardore. Con quali esiti? Ai lettori l’ardua sentenza.
Le cinque opere finaliste del premio Campiello 2013 sono:
Giovanni Cocco, La caduta, Nutrimenti, Roma 2013.
Valerio Magrelli, Genealogia di un padre, Einaudi, Torino 2013.
Beatrice Masini, Tentativi di botanica degli affetti, Bompiani, Milano 2013.
Ugo Riccarelli, L’amore graffia il mondo, Mondadori, Milano 2013.
Fabio Stassi, L’ultimo ballo di Charlot, Sellerio, Palermo 2013.
PRIMA PAGINA – I finalisti del Campiello 2013 a Palermo. Le immagini documentano alcuni momenti dell’incontro con i cinque finalisti del Premio Campiello 2013 che si è svolto a Palermo il 28 giugno nella sala conferenze della direzione generale di Banca Nuova.– Sicily Present (ph. gl)