(30 agosto 2014) – Nel cuore verde della nostra Sicilia sorge il bosco di Ficuzza, interessante meta frequentata costantemente da turisti che la scelgono per una gita fuori porta, da naturalisti che ne studiano la rara flora e la preziosa fauna o da atleti che svolgono le attività di trekking o ciclismo in un contesto naturalisticamente unico.
Questa amena località fu scelta da Ferdinando IV di Borbone come sede reale durante il suo primo soggiorno siciliano del 1798; risale infatti al 1802 l’inizio dell’edificazione del Palazzo Reale, che si erge tuttora maestoso nella piazza principale dominata da Rocca Busambra, e inizia in quegli anni lo sviluppo dello stesso borgo cittadino di Ficuzza, oggi afferente al comune di Corleone, in provincia di Palermo.
Molte sono le meraviglie naturali da visitare all’interno del bosco, e tanti sono i luoghi o le testimonianze architettoniche da ammirare, si pensi ai resti dell’antica stazione ferroviaria, al Palazzo Reale, alla chiesetta dedicata a S. Rosalia, inglobata nel palazzo stesso, o al cosiddetto “pulpito del Re”, sedile in pietra usato dal Borbone come sosta durante le sue attività venatorie.
Oggi, proprio in quella che fu la borbonica riserva di caccia, svolge la sua attività la LIPU con la sede del Centro Regionale Recupero Fauna Selvatica.
Il Centro si occupa del recupero, della cura e della custodia di numerosi animali, prevalentemente uccelli, oggetto di sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, vittime di incidenti naturali o gravemente feriti a causa di maltrattamenti dovuti ad uno stato di cattività innaturalmente imposto dall’uomo.
Gli ambienti sono costituiti da numerose voliere distribuite secondo i classici criteri ospedalieri: passeggiando per i corridoi si incontrano quindi gli ambulatori per la visita e per gli esami clinici dei volatili, la sala per gli interventi chirurgici, le voliere di degenza e quelle per la riabilitazione, alcune delle quali non visibili dal pubblico proprio a favore del completo recupero, anche psicologico, dell’animale in cura. Completano il Centro un’attrezzata nursery per i pulcini abbandonati o nati presso la Lipu, e il giardino esterno divenuto naturale habitat per circa 200 tartarughe sequestrate dalla Polizia.
Il CRRFS Lipu di Ficuzza è diretto dal naturalista Giovanni Giardina e gestito con passione ed amore dal suo staff di volontari che con ammirevole dedizione quotidianamente, con la collaborazione del Corpo Forestale, si occupa della salvaguardia e delle cure cliniche dei numerosi volatili ospiti, ridonando loro la libertà a guarigione avvenuta; nei casi più complessi il reinserimento avviene gradualmente mediante il trasferimento del volatile in voliere sempre più ampie. Vi sono infine casi estremamente gravi che non consentono la definitiva liberazione e in questo caso a tutti gli uccelli è garantito un ambiente dedicato.
Fra gli esemplari della fauna ornitologica presenti presso il Centro è possibile ammirare un falco di palude, un allocco, un barbagianni, un gheppio, un falco pellegrino, una poiana, un’aquila anatraia minore, un falco lanario ed un meraviglioso gufo reale, tutti uccelli che senza l’intervento di Giardina e del suo staff sarebbero destinati a sofferenza o morte perché sequestrati in quanto oggetto di detenzione illegale, vittime di fenomeni crudeli di bracconaggio, custoditi perché feriti a seguito di scontri con cavi elettrici aerei o perché ammalati a causa dell’inquinamento o dei pesticidi.
Contestualmente alla protezione e recupero dei volatili, di particolare rilievo sono le numerose attività di laboratori didattici rivolti tanto agli adulti quanto ai bambini ed alle scolaresche; in particolare “Narrabosco”, progetto organizzato dall’associazione “IN siTU – Arte Turismo & Cultura” che, con la collaborazione della LIPU, sioccupa della promozione artistica e culturale del territorio mediante due percorsi ludico-didattici per i più piccoli: “Fiabe”, narrazione animata delle classiche fiabe per bimbi lungo i sentieri circostanti e “Il bosco del Re”, laboratori a cielo aperto e narrazione della storia del re Ferdinando IV di Borbone e della sua permanenza nell’area boschiva del territorio di Rocca Busambra.
Purtroppo la carenza di fondi regionali non consente agli operatori della sede Lipu di Ficuzza di gestirla come vorrebbero ma nonostante il rischio di chiusura dei mesi scorsi questo angolo di paradiso continua a sopravvivere grazie ai loro sforzi personali ed al loro amorevole operato volontario, facendo così del CRRFS un luogo unico ed affascinante.
REPORTAGE - Il presidio LIPU di Ficuzza, protezione e salvaguardia del patrimonio ornitologico siciliano
(ph. Carlo Guidotti)