Tra le tante esclusività che la Sicilia vanta nel suo patrimonio naturalistico è da prendere in considerazione la popolazione di testuggine palustre, equiparata a quella peninsulare (Emys orbicularis) fin quando nel 2005 un gruppo di ricercatori analizzandone il DNA riscontrò delle differenze genetiche tale da riclassificare la testuggine palustre siciliana come una specie a sé, una specie nuova, denominandola Emys trinacris.
Rispetto a quella continentale, la testuggine palustre siciliana è di piccola taglia con il carapace di color verdastro e il piastrone per lo più giallastro; la testa, gli arti, la coda hanno una colorazione di fondo scura con striature e punteggiature gialle. A parte alcune peculiarità dal punto di vista morfologico, è facile confondere le due specie, in quanto le uniche evidenti differenze riguardano i piccoli.
La testuggine è attiva prevalentemente nelle ore per la termoregolazione (come rettile utilizza il calore solare per regolare la propria temperatura corporea,) che si svolge lungo le rive dei corpi d’acqua, su radici e tronchi emersi. I giovani nei mesi estivi possono essere attivi anche nelle ore notturne. Le femmine di Emys trinacris sono per dimensioni più grandi dei maschi e con un colore più accentuato; in particolare la testa è picchiettata di giallo, ed il piastrone piatto. Nei maschi la coda è più lunga e grossa; il piastrone risulta concavo per aderire allo scudo delle femmine durante l’accoppiamento.
La specie è carnivora ma non disdegna i vegetali. Gli adulti predano anfibi, molluschi, crostacei; i piccoli si nutrono principalmente di insetti, invertebrati in genere e le loro larve.
All’uscita dal letargo invernale iniziano i corteggiamenti e l’accoppiamento, che avviene completamente in acqua. Le testuggini palustri sono ovipare e la riproduzione avviene una volta l’anno, in primavera, ma ci sono anche casi di una seconda riproduzione. Le femmine, nelle immediate vicinanze dei corsi d’acqua e in punto soleggiato, scavano una buca dove depongono da 3 a 9 uova. L’incubazione dura circa 90 giorni. La temperatura influisce sullo sviluppo degli embrioni e sulla determinazione del sesso dei nascituri.
La testuggine palustre siciliana frequenta zone umide, caratterizzate da acque calme o a lento corso, ricche di vegetazione. Si adatta a tutti i corsi d’acqua sia naturali che artificiali, incontrandosi in laghetti, stagni, fiumi e canali. Come distribuzione è presente in tutte le nove province dell’Isola, anche se in modo non omogeneo. È comune sui Nebrodi dove si spinge a quote elevate; lungo il Simeto, nell’area etnea; nella riserva naturale integrale Lago Preola e Gorgo Tondi nel trapanese; nella riserva del bosco di Ficuzza nel palermitano; nella riserva Lago di Pergusa; nell’area iblea (riserva di Vendicari e in quella dell’Anapo). L’Emys trinacris come l’Orbicularis è specie rigorosamente protetta. Da adulta conta pochi predatori mentre è più vulnerabile nelle prime settimane di vita, potenziale preda di mammiferi e uccelli.
La vera minaccia però è rappresentata dall’azione umana, con l’inquinamento e la modifica degli habitat, nonché dalla cattura di frodo e l’immissione di specie aliene come la testuggine palustre americana, che va a competere con la specie autoctona avendo molto spesso la meglio, con conseguenze incontrollabili.
La testuggine palustre siciliana, essendo da poco riclassificata come specie nuova, è tuttora oggetto di studi da parte dei ricercatori al fine di acquisire nuove informazioni su questa creatura, esclusiva della nostra isola.
Reportage - La testuggine palustre siciliana. Le immagini raffigurano alcuni esemplari di testuggine palustre siciliana, una specie nuova ed esclusiva classificata in quest'isola e denominata Emys trinacris.– Sicily Present
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