Le triglie in agrodolce di Adelina


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La cucina della tradizione siciliana è percorsa dal ciavuru d’intrecciate dominazioni. In questa terra assolata nel mezzo di tre mari, greci, saraceni, normanni, spagnoli, borboni e francesi ficiru, a loro agio, li comodi so’. Il titolo, curiusu per una rubrica di cucina, anela alla raffinatezza dei francesi, mutuato dalla sostanza dei siciliani. Scorza d’arancia è un foodblog e un libro di ricette scritto, curato e fotografato da Claudia Magistro, architetto paesaggista che in cucina ha ritrovato il suo giardino, tra erbe aromatiche e spezie che solleticano il naso. Questa rubrica sarà percorsa da profumi, evocazioni e racconti in uno stile di vaga “camilleriana” memoria, fra tradizione, innovazione e l’amore per la buona cucina.

"Scorza d'arancia" è ogni domenica online su sicilypresent.it


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(9 marzo 2014) – Non c’è nenti ‘i fari, come mangia il commissario Montalbano nessuno, secondo me. Il momento del pasto, ppì iddu è un piacere unico da godere in solitudine anche se in compagnia. Un religioso silenzio accompagna l’estasi, picchì di chiuddu si tratta. Quindi, con rispetto parlando, s’interrompono le discussioni sulle ammazzatine che s’ntricano nel giallo e nel mascalzone di turno, per concedersi il momento migliore della giornata. Ci sunnu voti che Salvuccio, nel menzo di un caso intricatissimo, si scorda puru di manciari ma arrivannu ‘a casa, curri a circari dintro ‘u frigu o incoppulatu nel forno il piatticeddu che la cammarera Adelina gli lassò. Nella ricetta originale, tratta dal libro “Nivùru di siccia” edito da Trenta Editore, le triglie sono panate con farina 00, io la cangiai con quella di rimacino, vui faciti come vulìti.

 

 per 2 cristiani

8 triglie piccole circa mezzo chilo di pesce
una cipolla
un'arancia
olio extra vergine d'oliva
1/2 bicchiere di vino bianco
il succo di 1/2 limone
un cucchiaio raso di zucchero
semola di rimacinato
sale
pepe
foglioline di maggiorana

 

Accendete il forno a 180°C. Pulite le triglie, evisceratele e squamatele, sciacquatele sotto l'acqua corrente e poi asciugatele con carta da cucina. Infarinatele e friggetele in un'idea di olio extra vergine d'oliva, salate e ponete in una teglia da forno, coperte con un foglio d'alluminio. Sbucciate l'arancia, pelatela a vivo, frullatela nel mixer. Nella padella dove avete cotto le triglie cuocete la cipolla tritata finemente, aggiungete lo zucchero, mescolate e sfumate con il vino. Unite il succo del limone e l'arancia, cuocete fino a ridurre di circa la metà. Irrorate le triglie con quest'intingolo, pepate e distribuite le foglioline di maggiorana. Infornate per 5-10 minuti e servite caldissime. 

 Assaggiate 'stu sfizio e dicitimi doppo, se non siete andati e tornati dal paradiso. E brava Adelina...


Copyright © 2014 - Testo e foto CLAUDIA MAGISTRO - scorzadarancia.blogspot.it 


 

 

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